Attualmente il seracco non presenta più le grandi difficoltà di un tempo, quando era strapiombante; tuttavia non deve essere sottovalutato a causa delle variabili di accesso e lo stesso ghiaccio di salita.
Se ad inizio stagione l'accesso e le condizioni del ghiacciaio possono essere relativamente agevoli, da Agosto in poi bisogna tenere conto che i crepacci sono di notevoli dimensioni e l'aggiramento degli stessi può fare perdere molto tempo, oltre a rendere certamente più tecnica l'ascensione.
Dal Rifugio Denza risalire la morena sino al grosso invaso del ghiacciaio (45 minuti). Da qui scendere sul ghiacciaio o sui detriti che lo ricoprono a seconda della stagione, puntando inizialmente verso la cima Vermiglio; non appena il terreno comincia a salire piegare verso il vallone tra la Presanella e la Vermiglio da cui è ben visibile il seracco centrale. Risalirlo tendenzalmente verso sinistra facendo attenzione ai crepacci (passaggi complessi a stagione inoltrata). La crepaccia terminale va superata sulla destra dopo un lungo traverso. Da qui 4 lunghezze (50°) portano all’attacco del seracco (dal rifugio almeno 3 ore e mezza).
Lo stesso viene superato al centro o poco più a destra
I° tiro: inizialmente 55°, poi la pendenza aumenta fino circa 70° o poco più (mt.40)
II° tiro: con pendenza max 55 si giunge sino ad una rottura del seracco, da cui si può effettuare una sosta comoda (mt.45)
III° tiro: qualche metro intorno ai 60° poi più facile dopo il superamento di un crepaccio (50°, mt.50).
A questo punto il pendio si apre e si può procedere, a seconda dell’innevamento, in conserva o effettuando 3/4 lunghezze di corda sino a giungere al colle dove si incontra la via normale di accesso alla Presanella, per la quale bisogna considerare circa 20 minuti.
Discesa: per via normale al rifugio (ore 2-2,30)
- Cartografia:
- Adamello-Presanella 1:25000 Ed. Tabacco 2010