Nulla da invidiare alla grandi pareti delle dolomiti...
roccia quasi sempre ok,anche se richiede attenzione in qualche tratto.
La chiodatura è quella originale con molti chiodi vecchi(via aperta in artificiale) da verificare,quindi utile un martello e 3-4 chiodini per evenienza oltre a qualche friends fino a 2 Bd.
Relazione ottima e presa dal sito Orme.tv di Maurizio Panseri gran conoscitore della nord!
1a Ascensione: L. Piantoni, R. Belinghieri, A. Fantini, F. Corrent il 23-25 settembre 1972.
Punto di partenza: Colere, frazione Carbonera, m 1.063, in valle di Scalve, a km 61 da Bergamo.
Punto di appoggio: rifugio Albani (m 1950)
Dislivello: da Colere al rifugio, circa 900 m; dal rifugio all’attacco (tracce di sentiero ed ometti), circa 100 m. Dall’attacco alla vetta, circa 450 metri, 350 m sino al cengione Bendotti.
Attacco: il basamento della parete Nord, nel tratto nel tratto compreso tra le vie “Lilionâ€e lo spigolo nord-ovest (Castiglioni), è caratterizzato da uno zoccolo di rocce stratificate a forma di anfiteatro. Sul margine sinistro dell’anfiteatro sale la via “Lilionâ€, 60-70 metri a destra, in direzione di diedri molto aperti, sale la “direttissimaâ€, pochi metri a sinistra dello spit di partenza della via “Pacoâ€
Orario: da Colere al rifugio, circa 2 ore; dal rifugio all’attacco, circa 30-45. Dall’attacco alla vetta circa 8-11 ore, se ci si ferma sul cengione Bendotti 7-9 ore.
Difficoltà : VIII, max obbligato VI+.
Discesa: se si va in vetta è meglio scendere a Sud, lungo la via normale, ai ghiaioni basali della Grotta dei Pagani; da qui si scende ancora lungo il sentiero che degrada verso malga Cassinelli e da li sino al colle della Presolana.
In alternativa (consigliato) fermarsi al cengione e scendere direttamente dal versante Nord, due possibilità: 1) percorrendo il cengione Bendotti (bolli rossi), degradante da Ovest ad Est, sino al suo termine, da cui scendere in parete, parte in arrampicata, parte in doppia, sino alla base (discesa non facile); 2) guadagnando l’uscita dello spigolo nord-ovest (ometto), scendere per evidenti tracce (prestare attenzione) sino ad un evidente calata, da qui 6/7 doppie su soste attrezzate con fix e catena della via Castiglioni ovvero lo spigolo nord-ovest, se non si conoscono, le soste non sono evidenti,ma ci sono bolli rossi che aiutano.
Itinerario:. La via si snoda lungo l’imponente serie di diedri molto aperti, tra la via “Sim sala bim†a sinistra e la via “Paco†a destra. Itinerario severo ed atletico, roccia generalmente buona, ottima nelle sezioni impegnative, sulle ultime lunghezze, dove le difficoltà calano sensibilmente, si presenta friabile.
L1 20 m VI – Lo zoccolo della parete è piuttosto friabile; si sale in direzione di una fessura, che, dopo tre metri, devia a sinistra, si prosegue con arrampicata delicata sin sotto un piccolo tetto.
L2 25 m VII+ – Seguire un diedro di 20 metri. Si sale nel suo fondo sfruttando la fessura, sino al suo termine, per poi uscire a sinistra sino al culmine del diedro
L3 25 m VII+ 2pa o 7a- Superato un piccolo tetto si imbocca un secondo diedro, che si percorre inizialmente sulla faccia sinistra, indi al centro sino a uno strapiombo, Si supera direttamente lo strapiombo, un successivo diedro sulla sua sinistra per giungere sotto un giallo strapiombo.
L4 30 m VII+ – Puntare allo strapiombo e aggirarlo a sinistra, deviando leggermente a destra sopra lo stesso per poi proseguire direttamente fino a un piccolo terrazzino, sotto una pancia molto strapiombante.
L5 30 m VII+ – Si vince lo strapiombo in diagonale verso destra, con ottima chiodatura, nei primi metri porre attenzione alla roccia, si raggiunge un piccolo canalino, proseguendo in arrampicata libera obliquando a sinistra verso una cengia, che riporta a destra sotto un ennesimo strapiombo.
L6 30 m VI+ – Lo strapiombo viene superato verso destra, guadagnando un terrazzino d’erba più in alto, poi verso sinistra, si raggiunge in libera la base di un grande diedro.
L7 40 m VI+ – Si sale nel centro del diedro, obliquando in seguito leggermente verso destra a una lama di roccia staccata dalla parete, per poi rientrare nel diedro sino in prossimità del tetto nero che lo chiude.
L8 40 m VII+ 1 pa o 6c+. Salire il diedro (bagnato e muscoso) sin sotto il tetto, poi si attraversa a sinistra fino allo spigolo e direttamente si esce dallo strapiombo, entrando in un piccolo canale, che conduce ad uno spiazzo erboso.
L9 60 m IV+ – Per rocce rotte verso destra sino a un diedro-camino di 20 metri che si supera, si prosegue in diagonale a destra (roccia pessima) sino a una vasta gialla rientranza della parete, sosta su un chiodo.possibile sosta intermedia dopo 25m
L10 35 m VI+ – Da qui si attraversa a destra fin quando la cengia termina in parete e, superata una placca con i primi metri su roccia delicata e poi discreta, verso destra si entra nel secondo diedro che si incontra, percorrendolo su roccia buona fin sotto uno strapiombino, che si aggira a sinistra.
L11/12 80 m un primo tratto di V poi IV e III. Salire verso destra, si vince un ultimo strapiombo, continuando su rocce più facili sino al cengione Bendotti,
Per chi vuole proseguire sino in vetta, attraversato il cengione imboccare uno dei tanti can