Note
9.6Km
Dal parcheggio, seguendo i cartelli di segnalazione per la palestra, attraversare il Rio Nibbio e continuare per la mulattiera (resti di Via Cadorna) oltre le vie d'arrampicata fino al suo termine, proseguendo poi nel rado bosco di castagni seguendo per lo più tracce segnalate da ometti.
Una volta passati i ruderi di un alpeggio traversare su una cengetta un breve salto di rocce pervenendo in una valletta da risalire integralmente sino al superiore panoramico dosso del Sasso Grande (mt 818).
Da qui in avanti le segnalazioni praticamente spariscono, ma, per non sbagliare, non resta che seguire la dorsale e, dopo aver superato circa a metà un muro alto una ventina di metri, raggiungere la base della rocciosa parete del Pizzo d'la Voggia, l'evidente spallone quotato mt 1611 corrispondente all'effettiva partenza della Cresta S del Pizzo Proman.
Prima di arrivare all'attacco della parete, traversare a destra puntando l'evidente stretto colatoio (questa è la via che ho percorso) contraddistinto da un singolare appuntito gendarme e risalirlo (un passo di II-III) sino alla selletta con alcuni faggi, quindi, disinteressandosi del successivo secondo canale, alzarsi a sx per facili colatoi misto erba e rocce guadagnando il filo del crinale che conduce al Pizzo d'la Voggia.
Dal Pizzo d'la Voggia in poi non rimane che continuare seguendo la cresta, (i passaggi più difficili sono aggirabili) che porta sino alla vetta del Pizzo Proman (5-6H), magnifico belvedere 360 su Valgrande, Ossola e Monte Rosa, Lago Maggiore, Ticino e Prealpi...
Al ritorno, preferendo logicamente non ridiscendere la tormentata cresta, è possibile continuare per la militare Via Cadorna in direzione della Colma di Premosello sino ad un esile ponticello metallico (passaggio obbligato) oltre il quale si risale (circa 200 mt) al Moncucco di Cuzzago (mt 1970) dal quale si stacca una lunga dorsale (facile ma per lo più priva di segnali) che, una volta passata o aggirata anche la quota 1827, continua sino agli alpeggi di Cuzzago serviti da carrabile.
La discesa è assai lunga e noiosa e in caso di scarsa visibilità al quanto sconsigliabile, infatti, nel caso le condizioni peggiorino nel corso della giornata, per non rischiare troppo, conviene allungare un po' la gita tornando con la normale dalla Colma di Premosello, mettendo però in conto un'aggiunta di 5-6km di fondovalle per tornare a Nibbio. (10-12H)
Avvicinamento
Una volta passati i ruderi di un alpeggio traversare su una cengetta un breve salto di rocce pervenendo in una valletta da risalire integralmente sino al superiore panoramico dosso del Sasso Grande (mt 818).
Da qui in avanti le segnalazioni praticamente spariscono, ma, per non sbagliare, non resta che seguire la dorsale e, dopo aver superato circa a metà un muro alto una ventina di metri, raggiungere la base della rocciosa parete del Pizzo d'la Voggia, l'evidente spallone quotato mt 1611 corrispondente all'effettiva partenza della Cresta S del Pizzo Proman.
Prima di arrivare all'attacco della parete, traversare a destra puntando l'evidente stretto colatoio (questa è la via che ho percorso) contraddistinto da un singolare appuntito gendarme e risalirlo (un passo di II-III) sino alla selletta con alcuni faggi, quindi, disinteressandosi del successivo secondo canale, alzarsi a sx per facili colatoi misto erba e rocce guadagnando il filo del crinale che conduce al Pizzo d'la Voggia.
Dal Pizzo d'la Voggia in poi non rimane che continuare seguendo la cresta, (i passaggi più difficili sono aggirabili) che porta sino alla vetta del Pizzo Proman (5-6H), magnifico belvedere 360 su Valgrande, Ossola e Monte Rosa, Lago Maggiore, Ticino e Prealpi...
Al ritorno, preferendo logicamente non ridiscendere la tormentata cresta, è possibile continuare per la militare Via Cadorna in direzione della Colma di Premosello sino ad un esile ponticello metallico (passaggio obbligato) oltre il quale si risale (circa 200 mt) al Moncucco di Cuzzago (mt 1970) dal quale si stacca una lunga dorsale (facile ma per lo più priva di segnali) che, una volta passata o aggirata anche la quota 1827, continua sino agli alpeggi di Cuzzago serviti da carrabile.
La discesa è assai lunga e noiosa e in caso di scarsa visibilità al quanto sconsigliabile, infatti, nel caso le condizioni peggiorino nel corso della giornata, per non rischiare troppo, conviene allungare un po' la gita tornando con la normale dalla Colma di Premosello, mettendo però in conto un'aggiunta di 5-6km di fondovalle per tornare a Nibbio. (10-12H)
Gravellona Toce, Uscita Mergozzo, sx Nibbio
Parcheggio: dietro le poche case seguire l'indicazione per le vie d'arrampicata (piazzale sterrato)
Parcheggio: dietro le poche case seguire l'indicazione per le vie d'arrampicata (piazzale sterrato)
- Cartografia:
- Kompass 97 Varallo Sesia - Omegna - Lago d'Orta
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