Le soste intermedie S1, S2 sono realizzate con golfari zincati da 12mm da collegare (fissati a parete con tassello ad espansione interna o con spit-fix).
Al momento, su quasi tutti gli ancoraggi, non sussistono problemi di ossidazione quindi generalmente sicuri.
Immettersi sulla provinciale 24 in direzione ovest (seguire indicazioni Susa) e dopo aver percorso poco più di 5 km, svoltare a dx per via Torino. Proseguire per via Torino fino all'incrocio con la provinciale che da Caprie va a Novaretto (in prossimità di Caprie). Attraversare l'incrocio, percorrere via dei Giardini per 400 mt. poi girare a sx per via Colomba in mezzo ad abitazioni di recente costruzione fino al cartellone in cui vengono indicate le vie di Anticaprie.
Lasciare l'auto, proseguire un centinaio di metri a piedi per la carraia che porta ad Anticaprie poi svoltare a sx per prati passando dietro le arnie fino a reperire un passaggio sulla dx in mezzo alla vegetazione.
Risalire il bosco, per un sentiero poco evidente fino all'attacco della via che avviene su una lama di roccia dalla forma triangolare che sembra staccarsi da un momento all'altro.
L1 – 5c – 40 m:
dopo i primi salti rocciosi arrampicabili misti a vegetazione, inizia la parte interessante nei pressi di una lama di forma triangolare dall’aspetto poco rassicurante (battendola suona anche un pò) che va presa in Dulfer con decisione (5c). Il tiro prosegue su salti rocciosi (vedi sequenza di spit) fino a S1 .
L2 6a/b (25 mt.):
salendo dritti da S1 superare il grande tetto del “Promontorio dei Draghi” sulla sx innalzandosi su un diedro decisamente strapiombante (6b) fino a giungere sulla magnifica placca sovrastante.
Da lì per motivi tecnici (lunghezza corda insufficiente, eccessiva lunghezza del tiro, possibili attriti all’uscita del diedro), anzichè proseguire dritti sulla placca (40 mt. all’uscita..), conviene salire e rinviare il 2° spit, arrampicare in discesa ritornando in prossimità dell’inizio placca (appena sopra il diedro), poi attraversare a sx un tratto sprotetto ed andare a fare sosta sulla S2 della via parallela “Sagen” (vedi –> http://www.gulliver.it/itinerario/62314/ )
L3 6a (45m)
attraversare a dx fino allo spit raggiunto in precedenza (il secondo della placca) e proseguire sulla magnifica placca seguendo la linea verticale di spit fino al termine del tiro raggiungendo la catena sommitale della struttura (S3) posta poco sotto un albero dove vi sono ancora i cordoni impiegati per calarsi.
Trattandosi di un tiro estremamente lungo con la sosta spostata sulla sx, si consiglia alla sosta S3 di assicurarsi con un lungo ramo di corda e sporgersi sulla placca sottostante, per meglio assicurare il secondo (conviene scendere dove sono posizionati due golfari, posti all’inizio dell’ultimo tratto in cui la placca si verticalizza, per sfruttarne l’ancoraggio).