Via dallo stile mooolto particolare. Partiti con calma e un po’ in sordina a causa della pioggia caduta fino alle 7.30. Avvicinamento comodo, l’attacco con una foto-relazione si reperisce abbastanza facilmente: dalla targhetta della via Danza Provenzale spostarsi a dx di 20m sotto la verticale dell’albero dove c’è la S1, la via parte lì sulle placche (no chiodi nè nome). Primo tiro anonimo e poco proteggibile. L2 è il tiro che mi è piaciuto di più: traversino verso dx e poi fessura verticale fino in sosta. Il cordone di S2 andrebbe sostituito perché abbastanza logoro (si vede l’anima), noi purtroppo non ne avevamo uno di ricambio. Nella parte finale di L3, conoscendo l’odio intrinseco del socio per gli strapiombi, sono passato nel camino: si struscia, si striscia e si bestemmia e in un amen si è fuori. Il camino di L4 mi è parso più facile e più comodo ma non ci si protegge un granché. Di lì abbiamo ancora fatto un tiro e poi conserva protetta (max III, 2 soste a chiodi e cordoni su albero) fino al terrazzino prima del passo chiave della normale. La via è abbastanza attrezzata e se non si scende in doppia basta una corda da 50m, per il resto consigliati 4 friend (da #0.5 a #2 BD) e al massimo un mazzetto di nut, consigliati rinvii allungabili per evitare gli attriti (ovviamente essendo una via che cerca i punti deboli della parete c’è qualche zig-zag). Ho ribattuto tutti i chiodi trovati ma erano tutti ottimi. Scarpette non indispensabili (io sono salito comodamente in scarpe da approach). Breve pausa in cima con clima settembrino (si stava in maglietta) e poi discesa dalla normale senza problemi (bolli un po’ sbiaditi). Se si lascia uno zaino alla base, prima del prato sospeso conviene prendere la cengia verso sx che in un attimo riporta all’attacco (corda fissa).
Con Marco, anche lui non entusiasta dalla via.. forse per apprezzare di più tutti sti camini saremmo dovuti venirci con Babbo Natale.