Metto la gita qui, pur non essendo passato dalla cresta ma dal sentiero (comunque non banale), perchè ho visto che molte relazioni fanno riferimento allo stesso percorso e pure la traccia è relativa al sentiero normale, mentre la cresta è stata percorsa solo da una minoranza; inoltre il percorso è identico per almeno 2/3.
Salita di grande soddisfazione per gli stupendi panorami a 360 gradi, anche se abbastanza impegnativa. Partito da Pian del Colle, sono salito sul ripido sentiero che a volte si fa strada tra tanti alberi abbattuti, costringendo a qualche aggiramento (attenzione a non perdere il sentiero nella parte finale del bosco); dopo 1h e 40′ esco dal bosco arrivando poi ai resti delle costruzioni militari. Di qui svolto a sinistra al primo bivio allungando il percorso (questo sentiero sale per un pezzo a mezzacosta, fino ad intercettare l’altro sentiero più diretto che si può prendere al secondo bivio lungo la strada militare che scende al Poggio Tre Croci). Il sentiero è piuttosto ripido su fondo decisamente pietroso, e man mano che si sale si fa sempre più stretto, mentre l’ambiente diviene sempre più spettacolare: si è continuamente circondati da scenografiche guglie e torrioni.
Il sentiero prosegue senza eccessive difficoltà fino a quota 2470 circa, dove un infidissimo nevaio nel tratto forse più esposto della gita mi porta a cercare di tagliare la traccia per roccette;- qualcosa però va storto e solo dopo tanto ravanamento, attraversamento di un pericoloso canalone e un traverso su roccette comunque ben appigliate riesco a giungere nuovamente sul sentiero, a quota 2520 circa. Di qui il percorso si fa più impegnativo, è presente una moderata esposizione ma soprattutto in alcuni tratti il terreno è ripido e estremamente friabile; i tratti peggiori sono comunque protetti dai cavi, che risultano utili in salita e provvidenziali in discesa (senza questi la discesa sarebbe da fare con tanta attenzione). Dopo questo tratto si arriva alla sella tra la punta e l’ultima sorella, ancora innevata; dopo la fine del cavo c’è un breve ma infido tratto su terreno ripido e instabile per raggiungere alla traccia, sempre ripida e abbastanza scivolosa su sfasciumi, che porta in vetta (3h e 30′ dalla partenza).
Breve sosta in vetta e poi discesa dalla via di salita; stavolta passo il nevaio con i ramponcini gradinando un po’, alla fine riesco a superarlo in relativa tranquillità nonostante la neve cedevole. Di qui scendo nuovamente alla strada militare e decido di fare un anello continuando per la strada militare fino al Poggio Tre Croci e poi a Bardonecchia.
Giornata abbastanza velata ma nel complesso buona, anche se si è guastata nel pomeriggio.
E’ interessante notare come le principali vette dei dintorni offrano sempre panorami spettacolari, ma sempre con prospettiva differenti: dopo aver salito Guglia Rossa, Thabor, Pic du Lac Blanc, Guglia Di Mezzodì (tutte vette nel raggio di pochi km di distanza in linea d’aria) è incredibile notare come i panorami siano sempre particolari e differenti, quasi non sembra di essere già stato in questa zona.