L’idea era di iniziare con Nulle part ailleurs alla 1ere tour de Queyrellin, ma arrivati alla piana paludosa sotto quelle che pensiamo siano le torri non siamo super sicuri di quale sia la montagna giusta, a senso ci dirigiamo nel canale tra la prima a dx (che in seguito scopriamo essere il pavè du chardonnet) e la seconda torre (che invece è la prima). Constatato che la ovest del pavè è troppo liscia e ripida (e un vago ricordo che l’esposizione corretta fosse sud) ci dirigiamo a quella che pensavamo fosse la seconda torre, sperando di trovare qualcosa. Troviamo più che qualcosa! Da spavaldi prendiamo la linea che ci sembra più bella (e dura), tanto ci era sembrato di aver letto che non ci fossero obbligatori estremi in zona… un bel muro all’apparenza abbastanza liscio che attacca nel punto più basso della torre. Il tiro è lunghissimo (45/50 m), con movimenti super estetici e spalmi delicati! Dopo pochi spit si divide, seguiamo la linea di destra, la chiodatura è abbastanza violenta ma mai pericolosa data la verticalità. Pensiamo che il grado sia sul 6a+/6b con passi singoli che non superano il 6a/6a+, ma da freddo e con un po’ di metri sopra lo spit mi han fatto sudare. Il tiro finisce sotto uno strapiombo marcio, con un traverso verso sx ci ricolleghiamo a un via che sale a fianco, quindi con arrampicata sempre molto bella, ma decisamente più rilassata arriviamo in cima! In cima, dove prende internet, scopriamo di essere sulla 1ere tour e di aver fatto la via a fianco a quella che pensavamo di fare! Dalle foto ci accorgiamo poi che l’attacco originale è leggermente più a sinistra appena a destra del diedro dove parte “Nulle part ailleurs”, di cui facciamo poi i primi tiri.
Una bella avventura con Simo per la prima scalata nel briançonnaise, in una delle valli che amo di più!
Nota: le torri si sviluppano da sud vs nord, quindi quando si arriva alla piana si vede solo la prima, la seconda e la terza rimangono dietro e bisogna fare il giro largo.