- Accesso stradale
- nessun problema, strada pulita
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 1300
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Partiti dal piazzale del santuario di Santa Elisabetta con gli sci in spalla per mancanza di neve, ci siamo diretti verso la dorsale sud-ovest mettendo gli sci ai piedi dopo un centinaio di metri. La neve nel primo tratto è molto scarsa e in discesa costringe a slalom tra le pietre. Saliti con pochissima visibilità e sotto una nevicata prima fitta poi più rada che per fortuna non ha nascosto la traccia di chi ha preceduto. Utili ma non indispensabili i rampant nei ripidi tratti finali. La croce di vetta l’abbiamo vista quando eravamo a pochi metri. Siamo scesi assieme a due scialpinisti di Ivrea incontrati in punta e che ci hanno gentilmente atteso. Utilissimo il loro gps per non perdere la traccia di salita. Buono il manto nevoso con firn primaverile anche divertente nei tratti in cui la visibilità è migliorata un pò (da circa 1.900 metri in poi. Come già riferito da quota 1.600 in giù slalom tra le pietre anche se non si tolgono mai gli sci fino a 1.300). Salvo nuova abbondanti nevicate, che oggi fino alle 14 non si sono verificate,la situazione però non potrà che peggiorare per cui non mi sento di consigliare questa pur bella gita fino alla prossima stagione. Ristoro finale da Minichin, nel piazzale di Santa Elisabetta. Con l’amico Luca.