Posteggiata l’auto nei pressi dei segnavia sentieri di Patquesco (Valle Loana) subito dopo la cappelletta (pochi posti auto), si scende per circa 100m fino ad attraversare i torrenti Loana e Basso su due caratteristici ponti di legno. Si entra in valle di Basso (nuova strada agricola in costruzione) che si segue salendo in progressione passando per gli alpeggi “Alpe Basso” e “Alpe Erta”. Da qui il sentiero prende a salire in un bel bosco di faggi, poi allo scoperto fino al rifugio Al Cedo (m. 1560, caratteristica costruzione (fontana!!), non sempre aperto. Dal rifugio prendere il sentiero alla sinistra, si supera senza problemi la profonda forra del rio Castello e si giunge all’Alpe del Geccio (m.1796, bella fontana). Dall’alpe dipartono molte tracce, non segnate. Attenzione: Salire fino all’evidente presa dell’acquedotto (piccola costruzione in muratura in alto), poi proseguire in salita, continuare sui pendii prativi superiori (Il pizzo Ragno è ben visibile sulla destra)a tratti molto ripidi fino ad incontrare un cartello che indica Pizzo Ragno a destra (30′). La traccia si perde dopo circa 100m, ma con percorso libero in salita si perviene nella conca terminale del Pizzo. Puntando alla cresta, in breve si raggiunge la vetta (circa 3h-30′ dalla partenza). Alternativa: Al cartello proseguire dritti fino al lago del Geccio, poi a destra si perviene alla conca terminale e quindi in vetta (grande croce metallica), “tetto” della Valle Vigezzo. Panorama stupendo, in particolare sul Togano. Dalla Vetta scendere di pochi metri, seguire il filo di cresta fino ad incontrare un evidente sentiero, che con un lungo e spettacolare traverso sotto i pendii del pizzo di Nona (m.2171) conduce ad un intaglio lungo la cresta. Piegando a destra, superando alcuni brevi ma esposte roccette, si perviene alla vetta del Pizzo di Nona. (ometto, 30′ dal Pizzo Ragno). Dalla vetta, con percorso a ritroso si raggiunge il Passo del Sasso Bianco (m. 2171), ove affiora uno spettacolare deposito di quarzo. Da qui, in discesa su percorso libero si punta all’evidente Lago del Geccio, indi all’Alpe del Geccio e, a ritroso, seguendo l’itinerario di salita, fino al parcheggio a Patqueso.