Rama, Verzel, Quinzeina nord (Punte) da Berchiotto, traversata per la cresta Beltrando

Rama, Verzel, Quinzeina nord (Punte) da Berchiotto, traversata per la cresta Beltrando
La gita
skiribordi
5 15/09/2024
Accesso stradale
Saliti da Frassinetto, proseguendo per l'alpe Losa su strada asfaltata molto stretta nell'ultimo tratto. Lasciato l'auto in località Balme.

Abbiamo percorso l’itinerario in verso opposto rispetto a quello indicato nella descrizione.
Dopo aver posteggiato l’auto in località Balme abbiamo percorso un pezzo di strada asfaltata a ritroso per poi prendere il sentiero a sinistra poco dopo il bivio per Fraschietto. Da qui rapidamente siamo saliti in mezzo al bosco all’alpe Mombeccu e poi all’alpe Colli. Da qui il sentiero verso la Croce di Quinseina è molto ben tracciato e la meta è ben visibile. Raggiunta la Croce di Quinseina, procedendo su crestina rocciosa abbiamo raggiunto la Quinseina Nord, primo obbietivo di giornata.
Seguendo il sentiero in cresta e sui pendii (segnaletica un po’ sbiadita ma abbastanza intuitivo), con un po’ di saliscendi che porta a perdere circa 200 metri di quota, abbiamo oltrepassato Punta Verdassa e poi siamo saliti dal pian dei Francesi lungo un tratto parzialmente attrezzato a Punta Verzel, il secondo obbiettivo di giornata. I pendii erbosi misti a roccia non sono difficili da superare ma sono ripidi e con qualche passaggio un po’ esposto.
Da punta Verzel siamo ri-scesi leggermente lungo l’itinerario di salita per andare ad agganciare il sentiero e percorrere tutta la cresta Beltrando. Si tratta di una cresta rocciosa con tratti esposti ed aerei, davvero bella e divertente, mai davvero tecnicamente impegnativa. L’itinerario è quasi totalmente attrezzato con cavi e scalini in ottimo stato. La cresta percorre diversi saliscendi attraversando Punta Prafurà e il Monte Cavallo. Dopo un ultimo tratto roccioso ripido abbiamo raggiunto Punta Rama con il suo moderno bivacco (davvero ben tenuto e fornito), il nostro ultimo obbiettivo di giornata.
La discesa è avvenuta lungo l’itinerario 8 (itinerario di salita illustrato nella descrizione della gita classica), completamente attrezzato nella prima parte.

Si tratta di un itinerario non banale a livello fisico, con un discreto sviluppo (circa 17 km in questa variante) e dislivello (circa 1800 m D+ in questa variante).
Noi lo abbiamo percorso senza utilizzare il kit di sicurezza in quanto non si tratta di una ferrata che presenta passaggi particolarmente ostici, tuttavia se si è sensibili alle esposizioni o poco confidenti su roccia consiglierei di portarlo dietro e di utilizzarlo anche se, a mio avviso, alcuni tratti sono assicurati con cavo un po’ basso e/o troppo teso per assicurarsi comodamente.

Nel complesso un bell’itinerario con bei panorami sia sulla valle orco che sulle pianure eporediesi. Nel giorno in cui lo abbiamo percorso il cielo era molto sereno e la visibilità superava di molto Torino da un lato e Vercelli dall’altro.

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