Trasferimento lungo la carrareccia della val Argentera per circa 4 km, si svolta a dx e si inizia a salire per il sentiero 612 della Ramiere, con pendenze da subito sostenute (quasi all’inizio tenersi sulla dx in prossimità di una cascata spontanea che invade il sentiero):
Solo un breve tratto di respiro ad 1/3 del percorso e si arriva al colle (ancora invaso da lingue di neve e “ciaplere” che rallentano un po’ il ritmo) e da qui alla punta.
Discesa veloce lungo il sentiero 622, grazie anche ancora a qualche tratto innevato, fino ad incrociare il sentiero della val di Thures e lo si percorre fino alla quota 2250, ovvero ad un cartello che indica il Pelvo: ingegnarsi nell’attraversamento del torrente per l’assenza di ponti. Il sentiero si staglia a zig-zag sui prati e lo si percorre con qualche difficoltà di individuazione per via della scarsa frequentazione.
Si giunge al colle del Pelvo con ultimo tratto di sfasciumi e roccette; la discesa si può percorrere, dal colle indicato con un ometto, o sulla dx (scendendo) per ampi pendii o sulla sx per un canaletto più ripido.
Prima su pendii ancora innevati e poi per sfasciumi, si punta la gola ben visibile sulla sx scendendo, tagliare poi con un traverso semipianeggiate sulla dx, in prossimità di tronchi e ometti pronunciati verniciati, e poi seguire il sentiero (con piante che lo ingrombano) fino alla carrareccia della Val Argentera e da qui all’auto.
- Cartografia:
- 1:50.000 della Val Susa