Rateau (le, cima Est) dal vallone de la Selle

Rateau (le, cima Est) dal vallone de la Selle
La gita
rok1976
5 12/07/2015

OCCHIO: Accesso stradale attraverso Briancon non piu’ possibile: il tunnel di Chambon restera’ chiuso per sempre per rischio crollo montagna. Non ci sono deviazioni possibili! Bisogna andare a Saint Jean de Maurienne, poi Col du Glandon. Contare tre ore abbondanti da Torino in condizioni ideali.
Concordo con la difficolta’ PD data alla gita. Veramente bella e completa! Per pieta’, non fate come me, portatevi gli scarponi da alpinismo nello zaino e avvicinatevi al rifugio con qualcosa di leggero (e armati di voglia di passeggiata), altrimenti, soprattuto in discesa, e’ un supplizio, ma un supplizio vero:) Per il resto, fantastico giro in ambiente pittoresco, isolato, selvaggio, genuino.. Dopo un’ottima cena con tanto di dolce a base di pinoli e semi di papavero con scorza di limone (gustooso), sveglia al Selle alle 3:00, non e’ troppo presto, perche’ c’e’ ancora circa un’ora di marcia su’ e giu’ fino al ghiacciaio: quest’ultimo e’ mediamente crepacciato, comunque gia’ piuttosto aperto, piatto, e con neve “collinosa”, non facilissimo camminarci sopra. La terminale e’ gia’ troppo aperta, si passa a destra e poi su roccia mediocre fino all’imbuto, che si supera sulla destra (senso di salita): possibilita’ di proteggere dall’alto. La neve si passa contro la parete a sinistra. La cresta (asciutta) e’ in effetti un secondo grado a tratti sostenuto, ma non esposto. Segue una breve parte escursionistica, poi camminata ramponata su neve su pendii mediamente sostenuti che diventano cresta comoda, ma da non abbassare l’attenzione: segue un’ultima parte di cresta rocciosa orizzontale sottile ed esposta (ultimi 60 m in allungo): si fa camminando su placche inclinate con passo saldo e piedi orientati nel modo “giusto”, e tenendosi in alcuni punti alla cresta stessa; a volte la presenza di qualche fessura aiuta. La cima si riconosce da un nastro tibetano colorato, in realta’ e’ la parte piu’ alta di una cresta. Inutile descrivere il panorama, soprattutto fantastico su tutto il Delfinato! Discesa in disarrampicata, come sempre un po’ meno facile della salita. Richiede concentrazione, soprattutto a non sbagliare strada, meno evidente quando si scende. La Breche si puo’ superare o disarrampicando protetti dall’alto, o in doppia. Un caloroso saluto e ringraziamento a Bertrand!

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