La via è in ordine e l’attuale chiodatura mi sembra adeguata alla tipologia di ambiente, abbonda dove le difficoltà aumentano, comode e solide le soste. Percorsa la normale (senza variante). A parte un paio di friends medi su L5 dove ho saltato il primo spit per aggirare un passaggio sulla sinistra, non ho integrato nulla, la stessa cosa hanno fatto altre cordate dietro di noi, leggo lo stesso accorgimento in altre relazioni di altri siti, pare che tale spit sia posizionato troppo alto ed in posizione scomoda. Tiro più goloso: senza dubbio la placca di L7. Alcune relazioni vecchie che indicavano questa via come molto pericolosa per via della chiodatura rada mi sembrano un po’ fuorvianti, il pericolo di far cadere pietre invece quello c’è proprio. Gli ultimi 2 tiri passano un po’ in mezzo ai massi ed hanno soste intermedie da attrezzare: per evitare attriti inutili è meglio farne uso, specialmente sull’ultimo tiro la cui uscita non è proprio banale. Noi abbiamo fatto 10 tiri complessivi, con Marco B. (atoki), a me i dispari. Il meteo odierno non dava grosse garanzie di tenuta, scelta questa valle relativamente comoda con destinazione conca del Lago Miserin con l’idea di salire qualcuno dei numerosi tremila, ma giunti ai piedi di questa montagna, invitati anche dall’indicazione alla base, abbiamo optato per questa via. Scelta pienamente azzeccata, la via è rimasta sempre al sole e si è asciugata bene man mano che si saliva mentre i rilievi più alti si sono riempiti di nuvole nere. Altre tre cordate dietro di noi con cui abbiamo scambiato 4 chiacchiere in cima e alle soste. Rientrati da Dondena dove abbiamo passato quel che rimaneva della giornata nella Palestra di roccia prima che il meteo si guastasse definitivamente.