- Accesso stradale
- un po' dissestato lo sterrato degli ultimi chilometri, ma comunque agibile
Gita di grande soddisfazione, per l’indiscutibile fascino del Bec Raty. Il giudizio sulla via invece è un po’ contraddittorio, almeno per noi viziati dall’arrampicata “sportiva” e dalle chiodature falesistiche. Vero è che si tratta di una via di montagna, ma non ancora di alpinismo ed alcune perplessità ci possono stare: i tiri sono troppo lunghi per la tortuosità del tracciato, di conseguenza le corde tirano, anche allungando i rinvii. La soluzione parziale è stata una chiodatura molto essenziale, che non conviene neppure integrare per non generare ulteriori attriti (i friends li ho portati a spasso) e finisce per lasciare scoperti alcuni passaggi, magari facili, ma che, complice la roccia non sempre integra, possono diventare pericolosi. Comunque piacevoli tutti i tiri, bellissimo, estetico e tecnico il settimo (penultimo), in questo caso ben chiodato (tranne il primo spit alto, come negli altri). Terribile invece l’ultimo, bello da arrampicare, ma non c’è proprio rimedio all’attrito delle corde, mi sono rotto definitivamente le braccia (già disastrate) per recuperarle (le corde 😉
Giornata estiva, sentiero di rientro con un solo nevaio residuo, attraversabile senza troppi problemi anche con scarpe basse.
Con Germana e gli amici Idalba ed Enrico, a parte le lagne gratuite ci siamo molto divertiti!