Modeste le difficolta’ riscontrate lungo le tre linee di cresta seguite. La prima per guadagnare la prima punta presenta nella sua brevita’ spunti per un arrampicata di un certo interesse, vedi paretina iniziale compatta ma generosamente appigliata, un camino piu’ tecnico leggermente piu’ faticoso e in ultimo l’ uscita dal foro da fare strisciando un po’ contro le pareti, ma che si fa bene tenendo lo zaino in spalla. Piu’ aerea e in certi punti delicata ma mai difficile la cresta che unisce le due punte specie nel primo tratto (lieve spolverata sopra le rocce ancora in ombra in fase din traversata). Meglio la seconda meta’ da dove all’altezza di una forcella abbiamo evitato il resto delle difficolta’ percorrendo la comoda cengia che in breve e senza difficolta’ ci ha consentito di accedere al punto massimo della montagna. I due salti che ci aspettavano lungo la cresta sud-ovest scelta per scendere da questa seconda cima la piu’ alta, gli unici dove una discesa in massima sicurezza data l’esposizione abbastanza forte su ambo i versanti, era inevitabile. In conclusione il tentativo di attraversare la montagna a mo di giro ad arco tenendo sempre per quanto piu’ possibile i fili delle creste, riuscito in pieno favoriti anche da una meteo che non ha lasciato per tutto il giorno comparire nemmeno una nuvola in cielo. In cambio il piccolo prezzo da pagare..dover sopportare tanta aria fredda per tutto il corso della traversata con solo un po’ di tregua in punta, previo restare a riparo sottovento.
Con Tiziana per questa due giorni dove impegno ma anche soddisfazione viaggiano alla pari.