- Accesso stradale
- Bene fino alle baite Ronchi , dove ho parcheggiato. poi ghiaccio vivo.
- Osservazioni
- Nessuno
- Quota neve m
- 1000
Calzati gli sci a quota 950 m , si risalgono i tornanti che conducono alla piana di Agneda (1228 m), poi alla fine del pianone, quelli che portano sotto la diga. A questo punto se l’innevamento è buono si attraversa il torrente (sx) e si risale il complicato sentiero, altrimenti si può continuare nel fondovalle fino alle scale che conducono alla casa del guardiano. Costeggiato il lago si sale leggermente a sx fino alle Baite Caronno (1612 m) ed anche quì si può seguire il fondovalle ma se si vuole andare al Rif.Mambretti (2003 m) bisogna risalire i ripidi pendii a sx.Breve sosta al rif. Il tempo è bello, ora l’itinerario non ha più alternative, traverso e risalita del ghiacciaio di Scais ricoperto da 50 cm di polvere. Siamo abbondantemente sotto lo zero e arrivato alla base del canale dove lascio gli sci si alza un vento gelido.Da quì in una ventina di minuti si arriva alla croce e nel frattempo il celo si è chiuso impedendomi di ammirare le valli della bergamasca. La discesa senza i 2000 m di salita, me la sarei goduta di più , comunque va bene così. Si scende seguendo il vallone e non occorre ripassare dal rif. Un saluto ai 5 ragazzi di Castione della Presolana (agonisti) con i quali ho condiviso la salita, fin dove le gambe rispondevano bene e uno a Claudio e suo cugino di Cedrasco che mi hanno rinfocillato alle baite Caronno mentre scendevo, con pane ,salame,formaggio e un bel “trac de vin”. (Che avevano nascosto in una baita mentre salivano)