Anche la discesa dalla cresta del Regagno, per i non amanti delle creste un po' esposte e ripide, si puo' evitare tornando a dove il sentiero a mezzacosta, che scende dalla bocchetta di Regagno, scende ripido sulla destra e porta direttamente all'alpe Fiorina.
Sul lato sinistro della chiesa di Dasio parte il sentiero nr 5 per Alpe Mapel e Noresso, sale a monte del paese in modo diretto, tutto nel bosco, con un breve tratto in cui si ha a vista la prima cima della traversata, il Sasso di Monte.
Si raggiunge una palina e si segue l’indicazione per Sasso di Monte (circa 30 min) sulla sinistra, fino ad arrivare a Piase’ 1196 m dove si trova un’ulteriore palina per la cima (15 min) con percorso ben segnato e con qualche tratto lievemente esposto fino alle grande croce di vetta 1262 m, dalla quale si vede parte del resto del percorso.
Si torna alla palina di Piase’ seguendo ora per alpe Mapel e Noresso.
Il sentiero ora si inerpica per pendii erbosi, sempre segnato con tacche e paletti, fino a che passa sul versante nord, da dove, dopo aver evitato un piccolo risalto, si puo’ ora salire brevemente tra gli alberi e salire in cresta.
In breve si raggiunge la Cima di Noga 1517 m e si prosegue per cresta tra sali e scendi, scegliendo il percorso migliore, toccando quelle che sono altre quote sempre considerate Cime di Noga fino a che la traccina scende ad una selletta dove si incrocia il sentiero che sale dall’alpe Mapel e va verso Noresso.
Si prosegue ora brevemente per Noresso sul lato nord, fino a che si trova una traccia che riporta sul lato sud della Valsolda; qua una bella traccia fa evitare una parte ripida di cresta per poi riprenderla piu’ comodamente dove i pendii lo permettono, raggiungendo cosi’ il Monte Prade’ 1607.
Da questo si scende per traccia e si raggiunge una selletta con paline che indicano la discesa alla Bocchetta del Boj e piu’ sotto a sinistra le paline per la Cima di Fiorina e Torrione di Valsolda.
Si riprende la cresta davanti, a tratti ripida con davanti il Torrione di Valsolda.
La salita alla cima e’ sempre segnata con tacche bianco/rosse, ma ora il percorso si fa decisamente piu’ ripido e scosceso, poi qualche facile passaggio tra erba e roccette fino al breve traverso sul lato nord che, con ultimo breve strappo finale sempre tra roccette (su una roccia si trovano anche indicazioni per proseguire alla Fiorina), porta alla panoramica vetta 1805 m.
Tornati alla roccia con indicazioni Fiorina si segue ora un breve tratto di cresta nor, si scende un piccolo risalto e si trova il passaggio chiave su rocce marmorizzate.
E’ presente uno spezzone di corda per dare maggiore sicurezza nella disarrampicata, ma la roccia e’ molto buona ed i passaggi sono di II° per circa 3 m.
Ora non resta che seguire il sentiero fino a raggiungere la cima di Fiorina 1810 m.
Dalla cima scendere in direzione est fino alla palina per Bocchetta di Regagno e Alpe Fiorina. Volendo si puo’ scendere fino alla bocchetta di San Bernardo, e, da qui salire la Monte Cucco 1623 m, il secondo dei 2 panettoni erbosi.
Tornare alla bocchetta per sottostante strada sterrata e dalla bocchetta prendere la traccia sulla sinistra, rispetto al sentiero fatto a scendere, che in pochi minuti ed in risalita riporta al sentiero che ridiscende alla bocchetta di Regagno e Alpe Fiorina.
Dalla Bocchetta di Regagno evitare la cresta e scendere per sentiero e dopo un mezzacosta sottocresta si entra nel bosco; ora il sentiero scende verso destra per l’alpe Fiorina, mentre per salire al Regano occorre salire tra gli alberi seguendo una traccia (no tacche ne’ paline) fino a raggiungere in breve e ripidamente una selletta.
La cima si trova sulla sinistra con segnale di vetta.
Per arrivare in punta seguire una traccia a mezzacosta su ripido pendio erboso, raggirando in parte la cima; poi salire sul ripido nel punto che si ritiene piu’ comodo facendo attenzione all’erba scivolosa, recuperando un breve tratto di crestina est e quindi immediatamente in punta.
Tornati alla selletta si percorre ora la cresta sud, dove e’ presente una evidente traccia, prestando molta attenzione a qualche tratto particolarmente esposto sui sottostanti ripidi pendii e canali.
Quando la cresta si sposta troppo verso est abbandonarla e scendere il sottostante pendio erboso, ampio e ripido che forma una sorta di canalone con alla base una piccola pietraiai e poi tutto bosco.
Scendere quindi in direzione sud, verso la piccola pietraia e poi per il comodo rado bosco fino ad intercettare il sottostante sentiero che scende dall’alpe Fiorina alla bocchetta del Boj, passando per l’alpe Serte, con bei tavolini , e continuando poi per la sterrata che prima porta a Ranco e poi per sentiero nr 3, attraversando un ponticello e con breve risalita, torna a Dasio.
- Cartografia:
- kompass lago como e lugano