Solitamente la traversata del Sass Rigais viene effettuata come descritta in questa relazione, salendo dalla Val Salieres e dalla ferrata Est e scendendo dal versante Sud (itinerario più facile ed agevole), ma si può decidere liberamente come programmare la propria salita (in entrambi gli itinerari si incontrano passi di II/II+ ma sempre attrezzati con il cavo metallico).
Oltre che per la presenza di due vie ferrate poco impegnative, questa montagna è molto apprezzata anche per essere un eccellente punto panoramico in tutte le direzioni. Il periodo adatto per le salite al Sass Rigais va da fine giugno a ottobre.
Consigliabile andare in settimana o a fine stagione, in quanto nei mesi di luglio e agosto in particolare è sovente molto affollato e poco godibile.
Parcheggiata l’auto si deve seguire la strada che oltrepassa sulla destra la stazione di partenza della cabinovia salendo lungo la strada (ogni bivio ha sempre cartelli indicatori, è impossibile sbagliare direzione !) (segnavia 1-2-3). Al primo bivio si segue la diramazione di sinistra che entra in Val di Cisles.
Si continua lungo la strada sterrata fino ad un altro bivio (poco prima di entrare in un bosco di pini mughi), si abbandona la strada e si volge a sinistra (cartello indicatore) seguendo il sentiero che consente di superare il bosco e si immette nuovamente su una stradina sterrata, si oltrepassano alcune malghe e poi la strada supera un ampio pendio prativo e volgendo a sinistra raggiunge infine il Rifugio Firenze m. 2037 (ore 1,00/1,15 da S. Cristina).
Dal Rifugio si segue il sentiero con segnavia 13 che sale verso Nord (a sinistra)rimontando i pendii erbosi dell’Alpe di Cisles in direzione della conca del Plan Ciantier m. 2290, posto ai piedi del versante Sud del Sass Rigais. Si traversa l’ampio pianoro raggiungendo un ripiano detritico dove si incrocia un bivio, qui si trascura il sentiero che prosegue a destra verso la Forcella del Munt de l’Ega e ci si inoltra a sinistra, aggirando le rocce che sbarrano la parte iniziale della Val Salieres, con una serie di serpentine, raggiungendo la parte alta del vallone.
Si risale quindi l’ampio ghiaione, percorso da una traccia di sentiero segnalato, tenendosi sul lato sinistro del vallone, fino a raggiungere con evidente percorso la Forcella Salieres m. 2696 (trascurando poco prima una deviazione a destra che porta al Colletto noto come La Porta). Dalla Forcella si sale verso sinistra su ripido sentierino che porta all’inizio della via ferrata. Seguendo i cavi metallici si risale un risalto roccioso e ripide ghiaie, fino a raggiungere una piccola forcella. Poi si sale direttamente una paretina (cavo metallico, gradini e pioli infissi nella roccia), alla quale segue un canale roccioso alto circa 150 metri di roccia solida (cavi metallici continui).
Usciti dal canale ha inizio la cresta Est, che si risale (tracce di sentiero e saltini rocciosi) in vista del risalto roccioso finale sotto la vetta, che si supera con l’ausilio delle corde fisse, poi si segue un tratto più aereo della crestina che porta ad un pendio detritico esposto e da salire con attenzione, fino a sbucare davanti alla grande croce metallica della cima. (ore 3,30 dal Rifugio Firenze alla cima).
Dalla cima ci si dirige verso l’evidente cresta Sud dove ha inizio la via di discesa. Qui inizia la via ferrata. La cresta si presenta abbastanza inizialmente abbastanza affilata, incontrano alcuni salti di roccia attrezzati con il cavo metallico che dopo pochi metri lasciano il posto ad una ripida traccia di sentiero. Al termine della traccia, si riprendono nuovamente alcune facili roccette (passaggi sempre attrezzati e comunque mai troppo impegnativi). Si perde rapidamente quota per circa 30 minuti, quando termina il tratto attrezzato, si prosegue su traccia di ripido sentiero. Si raggiunge un tratto detritico quasi pianeggiante, dove si trova un bivio (a destra si inoltra la variante descritta a parte), si scende sulla ripida traccia di sentiero di sinistra, superando ripidi tratti di ghiaione alternati a facili gradini rocciosi.
Più in basso si ritrovano passaggi attrezzati ed alcuni caratteristici ponticelli costituiti da assi di legno. Un tratto di pietrame ripido porta all’uscita della gola attrezzata, dove sbuca anche il canale di ghiaie che scende dalla Forcella de Mesdì. Non rimane che seguire il sentiero che raggiunge agevolemente il fondo del canale e nuovamente la conca pianeggiante del Plan Ciantier. Da qui si rientra facilmente al Rifugio Firenze e al Col Raiser.
Variante per la discesa : Dal bivio sul pianoro detritico inclinato, invece di seguire il sentiero che scende a sinistra, si prosegue sul sentierino che sale a mezzacosta, a lunghi tratti in piano (bolli rossi e ometti) attraversando guglie, torrioncini e costolononi rocciosi. Si supera un primo attrezzato in discesa, poi segue un altro tratto pianeggiante dove il sentierino prosegue senza difficoltà particolari, poi si attraversa una paretina (cavo metallico), si scende ad un intaglio e si risale una bastionata rocciosa con un tratto attrezzato (un passo impegnativo nei primi metri) poi si traversa ancora in piano.
Nei pressi di un piccolo gendarme si scende a sinistra un ripido canalino detritico passando in mezzo a varie guglie, un ultimo tratto senza difficoltà porta infine alla Forcella de Mesdì m. 2604. Dalla Forcella si scende su buona traccia di sentiero, ripido ma facile, fino a raggiungere prima la gola dove sbuca la via di discesa descritta prima e infine il Plan Ciantier, da qui comodamente si rientra al rifugio.
- Cartografia:
- Tabacco foglio 05 - Val Gardena / Alpe di Siusi. Scala 1:25000
- Bibliografia:
- Odle Puez - Guida dei Monti d'Italia CAI-TCI