Itinerario molto lungo che richiede molta attenzione sul crepacciato Mellichgletscher al ritorno.
Prevedere 4-5 ore fino al Sattel e 1-2 ore di qui alla vetta.
Il dislivello tiene conto della discesa e risalita dal Alphubelgletscher al Mellichgletscher.
1° giorno: si raggiunge la Tashhutte partendo da Tashalp in circa un’ora e un quarto per comoda pista o per sentiero.
2° giorno: dal Taschhutte si segue una buona traccia di sentiero (in comune con la salita all’Alphubel) in direzione dell’Alphubelsee (3150m). Si calzano i ramponi e si traversa il ghiacciaio (Alphubelgletscher) in direzione SE puntando al crestone che lo sorregge sul suo lato meridionale, raggiuntolo (3451m) si tolgono i ramponi e su buon sentiero (ripido) si scende in direzione del Mellichgletscher seguendo i molti ometti (3336m).
Ricalzati i ramponi si risale il ghiacciaio superando una zona di piccoli crepacci in direzione dell’Allalinpass, senza raggiungerlo ci si congiunge con la traccia proveniente dal Britanniahutte. La traccia continua a salire portandosi sotto la parete del Rimpfischhorn (dalla quale non si allontana mai) ed aggira il crestone che scende dal Grande Gendarme Nord passando sopra ad una seraccata (crepacci), ci si porta quindi su un piano (crepacci) e con una rampa più ripida ci si dirige in direzione del Sattel. Si incontra qui un enorme crepaccio da superare nel punto più semplice. Raggiunto il Rimpfischsattel (3991m) si vede il resto della via di salita fino a questo punto nascosto.
Si risale il canale per circa 50m in caso sia innevato oppure le rocce sulla destra, si traversa quindi sulla sinistra raggiungedo il bordo del canale dove questo presenta un evidente terrazzino (cordini su masso). Dopo una prima rampa (II), con percorso quasi orizzontale si raggiunge un canalino (dx) o una serie di gradoni (sx) da risalire. Di qui seguendo fedelmente la cresta si superano un paio di punti più impegnativi (II+), una placca sulla destra (senso di salita: II+) ed alcuni salti fino a raggiungere l’anticima; facilmente da questa si percorre la cresta (ramponi in caso sia innevata) e per qualche altro salto si raggiunge la vetta. Considerare, vista l’esposizione costante, la quota, la non banalità dell’arrampicata e l’affollamento, per scendere dalla cresta lo stesso tempo impiegato in salita.