Gita bellissima, condivisa in perfetta sintonia con l’amico gulliveriano “abe” che l’ha descritta in modo completo ed esauriente. “Ricopio senza riscrivere” il suo comento, anzi, una frase la voglio riscrivere, è da “antologia gulliveriana” e merita -come segno di apprezzamento- di essere riscritta: ” Il percorso fino al Rimpfischsattel è lungo, ma può essere monotono solo se si cammina bendati o guardando le punte dei propri scarponi”…. Con la foto che allego, voglio evidenziare le attuali condizioni invernali della parte alta dell’itinerario. Bellissimo il tratto finale, dalla Rimpfischattel (m. 3990) alla vetta, sempre su ripidi pendii (attualmente innevati) con pendenze di 50 gradi pressochè continui, da percorrere anche in discesa. Richiede attenzione, utile il casco. Noi l’abbiamo percorsa (ritengo) con una buona disinvoltura (cosa che mi è piaciuta molto), e questa situazione permettete di apprezzarlo al meglio. Nella mia valutazione tolgo una stella solo perchè al ritorno, il peso che la crosta del ghiacciaio (con neve recente) non reggeva era proprio il mio.