Qualche piccola difficoltà nella parte terminale delle cime del Gifarco e del Castello del Fante, con brevi tratti in cui bisogna utilizzare le mani per arrampicarsi.
Dal Passo del Fregarolo si imbocca la sterratina nella parte interna della curva,seguendo i segnavia “pallino giallo”, e dopo aver superato una cappelletta, si entra nella bella faggeta con parecchi saliscendi.
Dopo una mezz’oretta la sterratina si riduce a sentiero e quindi si giunge alla poco visibile deviazione a sinistra (segnavia “linea e punto gialli” ) che porta al Castello del Fante.
Questo tratto è poco segnalato ma non è difficile arrivare alla base rocciosa della vetta. Qui bisogna fare qualche passo di arrampicata, non difficile in condizioni normali, per arrivare in cima (1389 mt.).
Volendo si può aggirare la parte rocciosa sulla sinistra e salire più agevolmente la vetta da dietro. Ridiscesi sul sentiero principale si arriva subito alla radura del Passo del Fante ( 1261 mt.). Proseguendo diritti sempre sul sentiero “pallino giallo”, si arriva in dieci minuti alla deviazione sulla sinistra per il Gifarco (segnavia “tre puntini gialli”).
Alla base della cima c’è una stretta fenditura nella roccia che conduce in vetta, dove ci aspetta “la spada nella roccia” (1380 mt.).
Ritornati ancora al sentiero principale, si va avanti per pochi minuti sino alla deviazione, ancora a sinistra, per il Monte Roccabruna ( segnavia “anello giallo”).
In pochi minuti si arriva all’agevole cima (1416 mt.).
Dopodichè si può tornare al punto di partenza rifacendo la strada dell’andata, avendo percorso in tutto circa 10 chilometri.