- Accesso stradale
- ok
Abbiamo tribolato a trovare l’attacco, ed in diversi punti siamo stati in dubbio su che direzione prendere, nonostante la relazione e le foto sul libro di Igor Napoli. Il problema è che ci sono 2 o 3 creste parallele, divise da canali pieni di vegetazione, tutte piuttosto simili ed all’apparenza fattibili. La scarsità degli spit potrebbe anche andare bene con lo spirito della via, ma così non si ha una traccia da seguire: sarebbero utili per esempio dei bolli di vernice. Conclusione: dopo il 6° tiro abbiamo perso il filo (è il caso di dirlo) ed abbiamo ravanato un po’ di qua e un po’ di la’, facendo qualche bel tiro e diversi tratti di trasferimento. Abbiamo anche trovato un vecchio cuneo di legno con cordino. Arrivati oltre metà ci siamo ritrovati ad un grande intaglio sulla cresta principale che abbiamo sceso con una doppia di 20mt (vecchio chiodo con anello artigianale al quale abbiamo aggiunto un cordino per tranquillità). Abbiamo ritrovato l’itinerario solo verso il tiro 14 e di lì proseguito in vetta. Discesa: ci siamo buttati giù dritto per dritto alla dex (scendendo) della cresta, per ripidi boschi di querce e castagni, fino ad arrivare sulla stradina cementata che ci ha condotti sulla provinciale, a metà strada tra le grotte ed il ns parcheggio.
Una bella ravanata, con passaggi impegnativi ed abbastanza esposti, ed altri in conserva. Peccato non aver potuto seguire l’itinerario completo. Circa 4 ore dall’auto alla cima. Giornata splendida e calda, complice l’ottima esposizione. Ottima birra alla trattoria di Fontane, un posticino delizioso, come tutta la val Corsaglia. Con Roberto.