I punti potenzialmente pericolosi sono molteplici e già dalla partenza il ripido pendio erboso sopra la strada.
Pertanto il periodo ideale è limitato alle primissime nevicate autunnali (con pendii e pareti già scaricati) e poi a primavera inoltrata, salvo inverni particolarmente avari di neve.
Utili piccozza e ramponi
La partenza del sentiero si trova 100 m prima di Chiapili di Sopra, proprio a fianco di una piccola baita in pietra, dove si trovano i cartelli indicanti il sentiero Videsott e sentiero Tempo. Si passa accanto alla casetta e ci si inoltra nel breve tratto boscoso a destra, restando ai margini del ruscello, per poi uscire dal bosco in un bel ripiano con un rudere. Qui si piega verso sinistra (ovest) iniziando un lungo traverso nel ripido pendio erboso (tacche di vernice bianco-rosse del sentiero, se visibili) portandosi poi su una spalla erbosa al di sopra del rio che forma belle cascatelle. Superato un tratto più ripido si entra nella parte iniziale del vallone di salita, toccando la zona dell’Alpe Pertica a circa 2000 m. Si resta ora circa al centro del valloncello, aggirando zone con grosse pietre restando non lontani dal corso del ruscello fino ad arrivare all’Alpe Fumetta 2165 m.
Qui a seconda dell’innevamento si può continuare nell’avvallamento del torrente, restando a destra traversando un dosso cosparso di massi, oppure (più lungo) seguire il corso del sentiero estivo, che subito a destra delle baite risale la dorsale per con numerosi zigzag, quindi piega poi in direzione nord percorrendo un altopiano dove ci sono i ruderi dell’Alpe Pianass. In entrambi i casi ci si ricollega al termine di questo ripiano, riprendendo a salire abbastanza dolcemente un pendio che porterà a circa 2400 m dove si incontra un cartello indicatore del sentiero Videsott. Qui si continua seguendo il corso del torrente, attraversandolo poco più avanti quando la valletta si restringe e piega verso destra; si passa quindi sul lato idrografico destro, da qui è già visibile la cima e il Colle della Terra. Ora si deve evitare la immensa pietraia passando all’estrema sinistra del pendio-canalone, sotto alcune paretine rocciose. Si compie quindi un traverso puntando ad una morena che delimita la conca sotto il Colle della Terra, da qui si hanno due possibilità:
1 (soluzione migliore con poca neve) si devia verso nord, risalendo il pendio ampio e moderatamente ripido, che a quota 2700 m intercetta (se visibile) la strada reale proveniente dal Colle del Nivolet. Si segue l’andamento del sentiero con alcuni tornanti per poi portarsi all’inizio di un lungo traverso sotto le pareti della Mare Percia. Si affronta il traverso valutando le condizioni di sicurezza dell’innevamento, in questo tratto la mulattiera è sparita per cui è più difficile avere un riferimento del sentiero; potrebbero essere utili piccozza e ramponi. Si traversa quindi con semicerchio da sinistra a destra passando sotto la verticale del colle della Terra, quindi o si sale direttamente il pendio per il colle, oppure si continua sulla mulattiera che con due svolte conduce al colle della Terra 2911 m.
2 dal bordo della morena, si prosegue in direzione est, puntando alla conca sottostante il Colle della Terra. A questo punto si sale direttamente il ripido pendio di circa 200-250 m di dislivello fino al Colle della Terra 2911 m. Porre attenzione alle condizioni della neve perchè questo pendio-canalone è un imbuto naturale per le slavine.
Dal Colle della Terra, a destra, si seguono i pochi metri di dorsale o poco sotto sul versante ovest, fino alla Punta Rocchetta 2922 m.
- Cartografia:
- IGC 3 Parco Nazionale del Gran Paradiso