Camminare dalla mattina alla sera in montagna… Basta poco per essere felici. Questa è senz’altro una delle più belle gite di quest’anno: grande varietà di ambienti, panorami a gogò, meteo strepitoso che ha azzerato le possibili difficoltà, pochissima gente intorno, una birra fresca a metà discesa, cosa volere di più?
Siamo partiti alle 7:30 da Malciaussia dove siamo tornati circa 12 ore dopo. Senza pause, sono pressapoco 10 ore di camminata, con un’andatura media. Abbiamo fatto l’anello in senso antiorario e secondo me è preferibile per una serie di ragioni. Ramponi utili nel primo tratto pelato di ghiacciaio dal Colle Resta (noi li abbiamo usati). Una volta aggirata a destra la prima elevazione si esce dal ghiacciaio e, seguendo la traccia presente e i vari ometti, si attraversa una successione di zone moreniche e lingue di ghiacciaio fino a giungere alla base della cresta NO del Rocciamelone, solcata da un bel sentierino che porta alla sommità. In vetta presenti non più di dieci persone nell’oretta abbondante in cui siamo rimasti . Discesa meno eterna del previsto lungo il grandioso belvedere che collega il Ca’ d’Asti al Colle della Croce di Ferro. Il sentierino è marcato da segnavia e mediamente ben solcato nel terreno erboso. Ci sono un paio di punti che richiedono attenzione, in corrispondenza di due successive costole rocciose che discendono dalla cresta dei Muret (uno è il Passo della Capra), caratterizzati da terreno scosceso e franoso con attraversamento di due rii su rocce rese scivolose dall’acqua. Arrivando dal Ca’ d’Asti, appena oltrepassato il Passo della Capra, il sentiero non è immediatamente visibile, occorre allora obliquare in discesa per una trentina di metri per vederlo riprendere forma. Massacrante la discesa dal Colle della Croce di Ferro al lago, a causa delle pietre di taglio sulla mulattiera che danno il colpo di grazia alle caviglie che hanno lavorato già per 20 Km. (complessivamente l’anello è di 23 Km).