Rocciamelone da Malciaussia, anello per Colle della Croce di Ferro,Rifugio Ca’ d’Asti, Rifugio Tazzetti

Rocciamelone da Malciaussia, anello per Colle della Croce di Ferro,Rifugio Ca’ d’Asti, Rifugio Tazzetti
La gita
bubbolotti
3 17/09/2011

Anello percorso in giornata in senso opposto alla descrizione. Partenza alle 6 dal Lago di Maciaussia, saliti al Tazzetti (oggi chiuso, avremmo preso volentieri un tè…), proseguito fino al Col di Resta con un po’ d’attenzione visto il tipo di terreno (avevamo con noi il casco in caso ci fossero stati altri lungo il percorso ma siamo stati soli fino in vetta). Dal col di Resta messo i ramponi dato che il ghiacciaio è completamente scoperto (e poi ce li avevamo dietro…) e con grande disappunto abbiamo notato che il ghiacciaio si è molto ritirato e presenta notevoli cordoni morenici che lo percorrono quindi una serie di sali-scendi su detriti seguendo i molti ometti. Il ghiacciaio del Rocciamelone che in teoria si dovrebbe seguire per portarsi più in alto lungo la cresta è anche lui piccolo e di ghiaccio vivo quindi si raggiunge la cresta un po’ più a valle, quasi in corrispondenza dell’arrivo di una traccia dal versante sud (traccia dal Rif. Stellina??? Di sicuro non siamo scesi fino al Passo di Novalesa). Nessun problema fino in vetta. Scesi su ottima traccia completamente risegnata fino al Ca’ d’Asti in compagnia di molte persone poi di nuovo la solitudine nel traverso (eterno) verso il Rif. Ravetto. Un paio di passaggi sono un un po’ delicati: un saltino di roccia di circa un metro e un attraversamento su placche del letto di un torrente. Discesa dal colle della Croce di Ferro sotto la pioggia su mulattiera un po’ scivolosa ma mai problematica.
Considerando i sali-scendi del sentiero per il Tazzetti, quelli causati dal ritiro del ghiacciaio, quelli (tanti) nel lungo traverso probabilmente il dislivello supera i 2000m, lo sviluppo è anch’esso notevole (oltre 23Km) quindi il consiglio è gita da fare in giornata solamente se allenati.

Gita fatta con Bubbola! Gentilissimo il gestore del Ca’ d’Asti che ci ha spiegato bene il percorso e gentilissimi i gestori del Rifugio Ravetto (a torto sconosciuto e poco frequentato) che ci hanno accolto e tenuto compagnia (mentre ci godevamo una meritata pausa) raccontandoci tutto del rifugio e facendocelo visitare.

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