- Quota neve m
- 2100
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Le stelle ‘giuste’ sarebbero 3 e mezza, a evidenziare i contrasti fra la temperatura molto alta con conseguente mancanza di rigelo alle basse quote, la necessità di un portage abbastanza cospicuo sin quasi alla base del canale della Cavalla Nera, una neve nel complesso compatta e remunerativa e una discesa tutto sommato soddisfacente.
Gli sci si portano sino all’imbocco del canale, ma poco cambia perchè comunque si continua sci in spalla per metà canale. Poi si possono mettere e, dopo le tre croci, il ‘traverso sull’inghiottitoio’ è in buone condizioni e si passa agevolmente sci ai piedi in salita e in discesa (rampanti consigliabili in questo tratto anche se non indispensabili).
Più in alto neve primaverile compatta con buon grip. Si può arrivare in vetta sci ai piedi, con rampant pressochè obbligatori, ovvero scegliere di mettere i ramponi proseguendo a piedi negli ultimi 200 metri.
Dalla vetta siamo scesi diretti per la pala ma poi, rispetto all’ultima volta, abbiamo giudicato che il canalino sottostante fosse troppo svalangato e la temperatura alta fosse foriera di distacchi di superficie, e abbiamo quindi deviato a sinistra su ottima neve primaverile riprendendo l’itinerario di salita.
Canale in buone condizioni, anche se in basso risente della stagione con neve lavorata e a volte sporca di terra e pietre. Dopo la base del canale si scende ancora sino a quota 2.100 salvo un gava-buta. Poi, portage sino a Malciaussia.
In definitiva una bella gita ormai al limite, buona forse ancora per pochissimi giorni con riserva di verificare le temeprature che, se dovessero salire ancora di notte, la renderanno in breve non più consigliabile.
Con la collaudata cumpa : Bruna, Guido, Giancarlo, Edoardo e Gianluca.
Grazie a Orfeo per la relazione su on-ice che ci ha stimolato le papille…
Nessuno in vetta dalla val di Susa, rifugio ancora semi-sommerso.