Della serie: chi non ha testa mette gambe. Mi porto la carta Mu, il gps, scarico la traccia dal sito.
Tutto bene inizialmente, ottimo sentiero, paline che indicano le mete, targhe sugli alpeggi tanti segnavia appena rifatti. decido allora di fidarmi dei segnali senza leggere la relazione, visto che il colle delle Barre e’ presente su una palina, su Gulliver il percorso e’ dato ‘E’ ,bastera’ seguire le indicazioni, no? Per niente.
All’alpe Fontane non c’e’ nessun cartello che indichi di girare a sx, sara’ stato demolito?
proseguo fino all ‘Alpe Beiran , ma ho l’impressione di essere troppo a destra. Apro il Gps ed e’ vero!
per fortuna una traccia di sentiero mi permette di ricongiungermi all’itinerario. Dopo i 1900m Il sentiero e’ ormai inesistente, incontro un paio di segni bianchi sbiaditi, arrivo all’ alpe Sassetto,
trovo segni che mi fanno salire diritto. intravedo sulla sx una sorta di vaga traccia ma nessun segno, e il Gps mi direbbe invece di girare a dx. Che fare? Proseguo diritto verso la dorsale, tanto quel che c’e’ di traccia e’ ormai inutile.. Arrivato sulla dorsale, inizio a realizzare che la traccia Gps, anche se dice Cima la Rocco, non fa l’itinerario della descrizione ma quello di Joy del 2011 !
A questo punto decido di seguire la traccia gps giro a dx e percorro la cresta fino al Bocchetto del Sasset. C’e’ neve in parecchi punti e non avendo una relazione dettagliata di dove passare e col timore di dietro front rischiosi, la traversata della Cima Autaret e Sasset si rivela parecchio emozionante, arrampicando coi guanti su rocce coperte di neve. Finalmente arrivo a fine cresta. Di li discesa inizialmente ripidissima su erba olina per poi ricongiungermi all’itinerario di andata.
E’ sempre interessante vedere costosi lavori di abbellimento sul tratto iniziale dei percorsi che via via si diradano fino a trascurare di mettere le paline ai bivi.