Parcheggiata l’auto nella piazza vicino al monumento dei caduti, risalire fra le case della borgata, arrivando alla strada asfaltata dismessa, che sale al Beirano, al primo tornante inizia il sentiero che sale alle baite d’Arlens Superiore, freccia lignea su albero. Il sentiero risale i prati al limite del bosco e giunge al primo ponte sul torrente Arlens (Pont dla Goi), sale la sponda opposta, passa a fianco di un pilone votivo e giunge ad un secondo ponte sempre sul torrente Arlens (Pont die Torne), risale per prato il lato opposto passando leggermente a valle delle baite diroccate di Arlens Inferiori e si sposta verso il canale del torrente aggirando il promontorio soprastante e con alcune giravolte lo rimonta. Segue un lungo traversone in leggera salita che raggiunge le baite d’Arlens Superiori; si segue il sentiero in discesa verso il Piano d’Arlens ed in prossimità di una insorgenza rocciosa sul lato opposto, guadare il torrente. Seguire una traccia di sentiero che taglia verso ovest il pendio erboso , poi inizia a salire su prato, sul lato sinistro verso monte, ed inizia a salire fra cespugli di ontano nano (Drose), raggiunge un canalino umido , sale nel canalino ed al termine esce a destra in una cengia canale erbosa. Salire in direzione di un grosso masso, posto a circa metà cengia, seguendo dei minuti ometti in pietra, al termine del prato, si continua a salire nel bosco di ontani verso il Colle delle Barre ormai molto vicino. Dal colle piegare a destra e su larga cresta erbosa si raggiunge una specie di antecima e scavalcando altre piccole protuberanze si giunge alla sommità della Cima la Rocco.
Volendo, qui termina la salita; però per i più vogliosi si può raggiungere il Monte Rossin lungo la cresta N-E passando per la quota 2195, un percorso a saliscendi in discesa da rifare poi in salita per il ritorno. Il percorso in cresta è facile si segue una esile traccia di animali, però va fatto con un minimo di concentrazione in quanto i fianchi sono molto ripidi. Discesa per la stessa via di salita.
- Cartografia:
- MU Edizioni - Carta della Valchiusella
- Bibliografia:
- CAI-TCI Emilius Rosa dei Banchi