- Accesso stradale
- OK
- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Quota neve m
- 2000
Un martedì feriale sui Rochers Charniers.
Preso atto delle condizioni fisiche ancora precarie del socio Enrico (al quale auguro una veloce quanto definitiva guarigione), parto da solo per i Rochers Charniers, vista la buona recensione di Molalacorda di ieri.
Mi avvio a piedi da Monginevro alle 8:25, con aria fresca “il giusto” e assenza di vento. Primi tratti di stradina scoperti, poi con copertura nevosa a tratti (comunque battuta dal gatto delle nevi); il manto nevoso vero comincia a circa 2000 metri, sulla rampa che adduce al falsopiano dove c’è la stazione dello skilift. Neve portante su tutto il tracciato, sia all’andata sia al ritorno.
Ho seguito le tracce esistenti degli scialpinisti, ovvero il percorso classico; arrivato sotto i primi pendii ripidi, ho tagliato su con serpentine, e poi ancora con alcuni zig zag sono arrivato in vetta abbastanza rapidamente (10:30 up).
Sosta di 21 min, non di più perché sopra i 3000 c’era un vento abbastanza gelido; poi discesa rapida. Per scendere ho utilizzato la picca e i ramponi, che ho impiegato fino quasi alla macchina, visto che la neve ha tenuto benissimo.
In queste condizioni consiglio racchette ramponate e / o ramponi, se la neve si manterrà portante e dura.
Ho incontrato 9 scialpinisti, un po’ italiani un po’ francesi, e ne ho visti altri 2 salire verso lo Chaberton.
A day off well spent…