- Accesso stradale
- sci ai piedi dalla macchina
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Quota neve m
- 1800
- Equipaggiamento
- Free-rando
Un parco giochi!
Effettuato il giro come da relazione. Salita su sastrugetti e croste da rigelo; quando le pendenze aumentano sul pendio/canale che porta alla vetta possono essere utili i coltelli, così da sfruttare la traccia evidente ma gelata. Arrivati in vetta raffiche di vento a tratti intense consigliano una rapida discesa, peccato perchè l’ambiente è magnifico. Scendendo sul versante S-E verso Pian dei Morti occorre conoscere un minimo la rotta, così da godersi appieno quei 3 pendii su neve ancora eterogenea ma in decisa fase di trasformazione che permettono curve urlate. Senza scendere troppo, ripellata verso il colle dello Chaberton (che da lontano sembra ripidissima salita, invece non è nulla di che). Ancora discesa divertente dal colle verso S-W: molte pietre in vista ma ben visibili, temevamo peggio. Da quota 2300m circa meglio infilarsi nella gorgia, un po’ toboga ma ben innevata, e tenersi poi a sinistra per l’ultimo pendio ben innevato. Dopodichè, a uovo Mach4 per minimizzare le spinte sulla stradina. Stradina che, in realtà, dopo una breve risalita permette di fare ottime curve tipo pista!
4stelle meritatissime per sciabilità del percorso.
Mica male per essere metà aprile… ah no?
Un giro bellissimo, sia in salita che in discesa! Con Marghe, Paolo, e una Lupa instancabile. Un saluto al gruppo con cui abbiamo condiviso parte della discesa.