- Accesso stradale
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Percorso compiuto: Rochers Charniers – La Punta – Pas de l’ane – Chalanche Ronde – ritorno per la via di salita. Ho traversato il pianoro del bivio per lo Chaberton passando dalla partenza della seggiovia, da lì tracce si tengono sul fondo del vallone. Quando il vallone si dirama, sono andato a destra (tracce che poi svaniscono) per prendere quota, ma si traversano pietraie solcate da canali scomodi da traversare (conviene tenersi sui magri pascoli in basso) ed ho imboccato il primo pendio-canale (che porta alla conca sommitale), che per 3/4 ha dei “filotti” di terriccio ed erba che aiutano la salita, l’ultimo tratto invece è infido e da fare con calma soprattutto in discesa (anche se così a vista mi è parso migliore di quello descritto da Tini). Ho traversato la conca a circa metà su facile nevaio nel tratto meno inclinato (pedule basse, no ramponi) per poi recuperare la traccia che sale alla seconda conca e poi cresta e 3 cime (la più alta è quella a sinistra con traccia leggermente esposta e quaderno di vetta). Invece di continuare per cresta, sono tornato al colletto sotto la cima vera e l’ho contornata per facile nevaio lato Pian dei Morti, riportandomi in cresta poco prima de La Punta. Da La Punta, per buona traccia si scende ripidamente in direzione di un colletto separato dal pas de l’ane da un gendarme. Allora si scende di circa 50 m a sinistra (lato Francia) su terreno infido (vaghe tracce) per poi riguadagnare il passo (ho messo qualche omettino) da cui in breve in cima alla Chalance Ronde. Volevo scendere dal pas de l’ane per fare anello, cosa che avevo già fatto con la neve, ma non mi ha tanto ispirato (estesi nevai su tutta la conca, tranne nell’ultimo tratto sotto il passo) e allora sono tornato facendo a ritroso il percorso dell’andata.
Gita relazionata un po’ in ritardo solo per dire che è fattibile senza ramponi e addirittura con pedule basse (anche se nelle pietraie si patisce un po’).