Rodes (Pizzo) da Gaggio

Rodes (Pizzo) da Gaggio
La gita
barrosismo
5 24/04/2021
Accesso stradale
Strade perfette
Osservazioni
Visto valanghe lastroni esistenti
Neve (parte superiore gita)
Polverosa
Neve (parte inferiore gita)
Primaverile/trasformata
Quota neve m
1400
Equipaggiamento
Scialpinistica

Parcheggiato a Gaggio, nucleo di case a quota 1020m, per cui tenendo conto delle risalite al ritorno, il dislivello è circa 1900 d+. La neve si trova continua dalla località Le Piane, calcolare quasi un’ora dall’auto a causa della lunga strada, anche se qualche taglio l’ho fatto. C’è neve anche sulla strada ma portante, per cui non ho messo gli sci per evitare di fare troppi togli-leva. Nel bosco l’ambiente è stupendo, anche se a un certo punto partono i sali-scendi su terreno orobico: neve ghiacciata, alberi sradicati, radici, aghi di pino, sassi… un disastro che supero con gli sci sia all’andata (discesa) che al ritorno (salita), entrambe le volte con le pelli. Verso i pendii superiori seguo una traccia sulla sinistra idrografica del torrente: errore. Riesco con un guado ravanante a tornare dal giusto lato e ritrovo la traccia corretta. Più avanti la traccia entra in un inquietante canale in cui si sente scorrere l’acqua sotto. La ripidità di un punto mi costringe a togliere gli sci, non senza il timore di finire nel torrente, lasciare questo mondo crudele così, non mi andava proprio. Non saprei cosa consigliare per la salita, di certo in discesa non l’ho percorso e lo eviterei. Superata la parte più pericolosa, non è finito il ravanaggio; si passa su neve gelata appoggiata su vecchie valanghe. Il ripido prosegue con inversioni fantasiose (rododendri, pini, roccette) su un paio di dossi con neve trasformata e gelata, poi finalmente appena oltre il limite degli alberi si riesce a salire civilmente. La traccia è evidente e bellissima, mi porta facilmente fino al pianone, poi sul pendio di quota 2400m circa, salgo a sinistra incontrando delle recenti valanghe che mi fanno un po’ tribolare. Arrivato sotto la verticale della cima, calzo i ramponi e vado in vetta. Nessun essere umano in vista. Panorama strepitoso, come noto. Qualche nuvola solo verso il Rosa, il gruppo Cengalo-Badile e Diavolo di Tenda. Coca, Scotes, Scais e Redorta svettano, col Disgrazia slanciato, con lo sguardo che s’allunga fino all’Ortles, Cevedale etc etc. Dal deposito sci trovo una bella polverella per 100m circa, poi neve un filo più pesante, ma sempre più che ok. Scendendo, a parte qualche piccolo momento di crosticine, appare neve trasformata e portante. Scendo il ripido canale prima del pianone stando a sinistra su polvere leggera. Più si scende e più c’è trasformata. Seguo delle tracce che evitando il canale torrente di cui sopra, mi portano a tutta sinistra (scendendo) trovando neve strepitosa, traccia facile e ambiente bellissimo. Occhio solo in un paio di punti un po’ esposti, dato che la neve poggia in cima a roccioni e in caso di caduta si vola per qualche metro. Tornato al bosco ripello per la ravanata di cui sopra, poi su neve molle ma portante fino a Le Piane. Strada infinita a scendere, dato che non sono riuscito a ritrovare il sentiero che avevo fatto in salita.

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