- Accesso stradale
- Buono fino al Dosso del Sole (1.280 mt)
- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Polverosa pesante
- Neve (parte inferiore gita)
- Bagnata
- Quota neve m
- 1500
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Partiamo lasciando le auto al Dosso del Sole perché da lì in poi c’è neve a tratti sulla strada. A un tornante tra il Dosso e Le Piane lasciamo la strada e prendiamo a salire in un’apertura del bosco che punta dritta verso il rifugio degli alpini ma ben presto ci troviamo a ravanare (1a ravanata orobica della gita) tra salita impervia e bosco fitto: era meglio stare sulla strada. Raggiunto il pratone de Le Piane puntiamo verso le Baite di Armisola e (2a ravanata orobica) avanziamo tra alberi caduti e saliscendi ma sempre con gli sci ai piedi. Alle Baite si apre il panorama stupendo della valle e inizia la gita sci alpinistica. Subito dopo il ponte teniamo la sinistra e saliamo (3a ravanata orobica) tra rocce e arbusti con curve strette e pendenza sostenuta ma neve che tiene bene (anche se abbiamo messo in rampanti). Superato questo scalino, verso i 2000mt la salita diventa piacevole tra ampi pendii e un bel panorama. Arrivati all’ultimo gradino, teniamo la destra ed entriamo in un canale che punta dritto alla Bocchetta di Reguzzo. Saranno 100 mt di dislivello ma (4a ravanata orobica) si forma a tutti uno zoccolo di enormi proporzioni e dobbiamo affrontarlo con 5 kg di neve sotto gli sci. In cima al canale seguiamo la traccia evidente che ci porta al deposito sci e infine in vetta senza ramponi. Panorama super e aria fredda, due foto e scendiamo anche perché è un po’ tardi. I primi 300 mt di discesa su polvere un po’ pesante ma bella, poi altri 300 di neve bagnata ma sempre sciabile e poi sopravvivenza. 5a ravanata e lungo rientro dalle Baite di Armisola all’auto con un po’ di frustrazione nel bosco e metti e togli finali.
Devi sapere che la ravanata orobica è un genere di sci alpinismo piuttosto diffuso tra la bergamasca e la Valtellina. Può anche piacere perché rende le gite una sfida e alla fine aumenta la soddisfazione dell’ardito sciatore. Il Rodes è una gita rappresentativa di questo stile: una vetta che non ti regala niente, sul percorso ti devi guadagnare ogni metro e dosare bene le forze, non c’è bisogno di tanta tecnica ma di molta tenacia. L’avevamo nel mirino da tempo e siamo riusciti a metterci una bandierina. Per questo metto 5 stelle anche se sono stelle diverse da quelle dello Scalino di una settimana fa.
Ultima considerazione: tra la versione invernale (1850mt da Gaggio) e questa primaverile (1.600 dal Dosso del Sole) penso che la prima sia meno faticosa e certamente più bella sciisticamente.