Bella gita, molto consigliabile. La via in sè meriterebbe 5 stelle.
Abbiamo dato tre stelle poichè c’è ancora neve lungo la strada. il che allunga molto l’avvicinamento. Inoltre non essendo stata percorsa di recente (crediamo) la via presenta tratti con roccia lichenosa e con qualche scaglia non proprio solida.
Note tecniche:
La via consta di 9 tiri di 25/30 m concatenabili, per i primi tre tiri.
La chiodatura è a spit ottimi. Soste con 2 spit, maillon e cordino.
Ci sono 3/4 spit per tiro sul 5+, uno ogni 2/4 m sul 6a, 6a+, 6b e molto ravvicinati sul 6c. Anche dove la via presenta una chiodatura più lunga gli spit sono posizionati nei punti più “critici”.
Molto estetica la linea, è sempre in stapiombo più o meno marcato.
Sulla forcella si trova la sosta (2 spit, catena, maillon) per la doppia. La scelta di andare fino alla forcella, oltre a raggiungere la vetta (passaggio obbligato per chi è alpinista…) è più comoda che non la discesa in doppia lungo la via.
Dalla fine della doppia conviene tenersi a destra (faccia a valle) per ricongiungersi alla traccia di salita, onde evitare i salti rocciosi.
Attenzione: Il libro “Passaggio a nord Ovest” (Michelin-Oviglia), riporta una difficoltà obbligatoria di 6b e specifica che il tiro di 6c, secondo gli autori è un 6c+/7a. Naturalmente non cambia molto rispetto a quanto riportato nella relazione di Gulliver, però ci sembra corretto riportarlo.