1 serie di friend BD dallo 0.1 al 3 (raddoppiando eventualmente 0.4-0.5-0.75, utili per far sosta), nut, martello e qualche chiodo (non utilizzati).
Via meno remunerativa della vicina Re Roche ma più avventurosa in quanto (a parte 2 chiodi) con nulla in posto.
Noi abbiamo traversato verso lo spigolo della Rabbi Rossa alla L6 (perché la via originale termina effettivamente su questo). E’ molto logico, tuttavia non siamo così sicuri che non si dovesse invece salire a sx del grande diedro traversando quindi al di sopra del tetto. A vedere sembrerebbe più difficile e illogico ma dalla relazione della Guida CAI-TCI delle Cozie Settentrionali non si capisce bene.
La strada dopo lo Scarfiotti è molto sconnessa e percorribile senza problemi solo da fuoristrada o auto molto alte. Diversamente prestare molta attenzione ai profondi scoli dell’acqua e agli stretti e ripidi tornanti.
Da dove si lascia l’auto, proprio di fronte alla parete, si risale la pietraia e in circa 50min si arriva all’attacco.
L1 – Giunti alla base si nota una cengia (che segna anche l’attacco della via Re Roche) che taglia obliquamente la parete e che parte subito a dx di una zona gialla. Oltrepassare la rampa che da acceso alla suddetta cengia, a dx della quale il ghiaione forma una depressione addossata alla parete. Proseguire costeggiando la parete fino a una seconda depressione dove si lasciano gli zaini. Appena a monte la parete forma una zona ben appigliata e segnata da strisce nerastre. Noi abbiamo attaccato qui (ma si può salire facilmente più a dx dove la cengia degrada sul ghiaione e dove si notano anche un paio di ometti). Superare la paretina su roccia buona e con divertente scalata (IV) giungere sulla terrazza. Obliquando un po’ verso sx si arriva alla prima sosta della Re Roche (1 solo chiodo con cordino).
L2 – Sopra la sosta si nota un fix ma questo è della Re Roche. Traversare invece orizzontalmente verso dx e salire su un’incastellatura e quindi per la paretina seguente (IV), obliquando a dx si giunge sotto una placca gialla e a un evidente diedro-fessura.
L3 – Salire la fessura con bella arrampicata (V), giunti al suo termine (attenzione a un blocco staccato) traversare a dx (chiodo) e risalire il diedro-camino nerastro (IV+) fino a raggiungere una comoda cengia. Sostare alla base di una caratteristica grande lastra staccata dalla parete.
L4 – Salire sulla dx della lastra con bella arrampicata su muro ben appigliato e proseguire quindi nell’evidente diedro soprastante (V) fino a giungere a un terrazzino con blocchi. Non salire su questo ma ribaltarsi a sx su dei gradini dove è meglio sostare (utili per sosta friend 0.5 e 0.75 BD).
L5 – Proseguire sulla sx vincendo il pilastino (V) ribaltandosi su una più facile zona fino alla base di un diedro che termina con un grande tetto giallo (1 vecchio chiodo arrugginito non molto visibile).
L6 – A questo punto traversare decisamente a dx puntando allo spigolo (IV). Sostare in prossimità di questo.
L7 – Salire direttamente e quindi un po’ verso dx sul bel muro appigliato (passi di V), proseguire con bella arrampicata via via più facile tendendo sempre verso dx. Giungere quindi sullo spigolo al di là del quale, in una nicchia, si trova una sosta con 2 chiodi e vecchi cordini.
L8 – L9 – Da qui con 2 tiri della Rabbi Rossa giungere all’intaglio poco sotto la vetta (queste ultime due soste sono a fix e servono per la calata in doppia).
DISCESA:
Dalla L9 scendere fino alla L8 e da questa, con una lunga doppia (55m) fino al canale. Scendere a piedi costeggiando la parete e girare a dx (faccia a valle) su una cengia più erbosa dove si trova la terza calata. Scendere verticalmente e fermarsi alla sosta sottostante da dove, con un’unica calata, si giunge ai ghiaioni.
Da questi (scarpe consigliate) in breve agli zaini.
- Bibliografia:
- Guida CAI-TCI Alpi Cozie Settentrionali