- Accesso stradale
- ottimo
Gita breve (per assecondare le ginocchia dolenti) ma intensa, e con un rapporto dislivello/sviluppo piuttosto intenso. A Cheneil presente il nuovo ascensore gratuito, ovviamente non utilizzato salendo subito sul classico sentiero spaccagambe a sinistra, poi l’unico tratto dolce del percorso, ovvero il traverso a mezza costa sul fondo della conca, per poi riprendere la ripida salita a fianco del torrente; in alto qualche masso franato costringe a qualche aggiramento non proprio comodo, ma niente di che. Arrivato alla conca a 2650 m ho abbandonato temporaneamente la Roisetta per salire la Becca d’Aran (vedi apposita relazione) poi sceso, mi sono ricongiunto alla marcata traccia del sentiero 29, che risale sul bordo sinistro un ampio canalone detritico con un ruscello (fonte d’acqua sicura solo in questo punto, sotto pascolano le mucche). Quindi alla sella di quota 3000 m si apre la visuale sul pendio di detriti che porta in cima; da lontano sembra poco invitante, mentre il sentiero permette di salire senza particolari fatiche, a parte la pendenza sostenuta, fino alla cima sud.
Giornata molto calda seppur velata a tratti, con una piacevole brezza. Discreto numero di escursionisti in cima (una dozzina). Se la salita non è stata particolarmente lunga, la discesa è stata invece velocissima.