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Mi unisco al coro di lamenti degli altri gulliveriani malati di sci, raccontandovi la mia triste prima stagionale. Partito da Cheneil (è il posto più alto raggiungibile in macchina) da solo (i miei compagni soliti sono stati più accorti, ma sono e rimangono dei pusillanimi!), il panorama si presentava molto povero: assolutamente non fattibili le prime punte davanti a me, c’era qualche speranza per il versante sinistro. Dopo un ora e mezza (eterna) di sci a spalle, mettevo gli sci subito dopo il passaggio un po’ esposto (per chi conosce la gita). Di lì in poi (2500 m?), cominciava la neve vecchia di 10 giorni che costituisce un sottile ma valido fondo. Peccato che la poca neve fresca (non più di 15 cm) sia diventata crostosa e il vento l’abbia accumulata a formare piccoli ma pericolosi lastroni. E infatti Prudenza mi ha suggerito di non affrontare gli ultimi ripidi pendii (peraltro gli unici innevati decentemente).
Sciata pessima. Cosa rimane? Rimane la bella giornata, l’incanto dei paesaggi invernali e il piacere del freddo (quello vero) sulla pelle. Buon inverno a tutti.