Da Lanzo ( i parcheggi non mancano, da zone limitrofe alla stazione GTT o ex cotonificio, occhio alle zone disco orario) recarsi in direzione Balangero per via Santa Lucia (consigliata per lo scarso traffico) o Sp2 e raggiungere in Sp26 la zona antistante il Santuario di San Biagio e memoriale degli Alpini, distinto da un cippo e da 2 cannoni leggeri antiaerei.
Individuare ora al limitare del boschetto retrostante il campo da calcio un ingresso “celato” da un bel dosso terroso. Superato questo si entra di fatto nel territorio della ex cava di amianto Amiantifera di Balangero; seguire la pista sterrata e superare con svolta sx un grande passafosso in cemento e proseguire fino ad imboccare la pista che con ripida salita in bosco, conduce sui terrazzamenti della cava dopo aver salito una ripidissima pista (bici alla mano).
Da qui il tracciato diventa strada sterrata percorsa anche dai mezzi della ditta della bonifica(prestare attenzione) e poi asfaltata, costeggiando una lunga recinzione sulla sx che delimita la vera e propria zona off-limits invalicabile dell’ex stabilimento. Salite ora un paio di rampe su asfalto, tenendo la sinistra merita una rapida visita il cratere della ex cava dove si è formato il grande lago.
Tornare sui propri passi fino a rientrare sulla pista principale ora sterrata e seguirla in salita senza mai abbandonarla “guardando “ al grande ripetitore quadrato bianco posto al bordo del Monte Grosso e con ampia semicurva a sx giungere al colle del Timone (sempre in zona ex cava d’amianto) dominati ora dalla evidente e facile vetta del Monte Rolei 898 mt, alla quale si sale con pochi passi su facile traccia. Ridiscesi dal monte individuare ora l’evidente sentiero convergente con quello della salita alla vetta ed imboccarlo. Da qui con facile progressione procedere senza dubbio alcuno a valle guardando al lontano ponte sul torrente Fandaglia; attenzione perché la parte mediana del tracciato è spaccata, dritta e molto sconnessa quindi procedere con cautela ed in base alla propria tecnica di guida e se necessario superare il tratto con mtb alla mano; questo rappresenta il tratto più impegnativo di tutto il percorso.
Al fondo del tracciato seguire i cartelli per “case Barone” e giunti all’incrocio con Sp 22 svoltare in direzione Corio e procedere fino a incrociare in salita, in prossimità di Case Plà un varco sulla scarpata (cartelli CAI) e imboccata la sterrata in piano e in salita che di fatto costeggia in parte la provinciale, seguire la mulattiera con segnavia bianco-rossi. Abbandonato lo sterrato si procede nell’abitato di Corio e dopo lunga salita in SP22 si raggiunge il bivio di Cudine-Ritornato; in alternativa, a questo ci si può arrivare tramite tratti di sentiero dall’inizio della strada per Pian Audi e che raccordano al suddetto incrocio.
Dall’intersezione procedere per Ritornato e al bivio in frazione Sant’Antonio (Cappella) tenere la sinistra e procedere in salita su asfalto per Case Macario e Case Moia. In un tornate destro imboccare il sentiero 414 (cartelli CAI , bivio per Case Dettora) e con lungo e bel traverso in bosco (occhio alle radici) seguirlo fino alla fine in direzione Cudine (ignorare bivio Pilun del Merlo); prestare attenzione in prossimità di un cascinale a bordo del bosco ai possibili cani da guardiania liberi, nel qual caso procedere bici alla mano con la max prudenza. Scendere ora fino al Colle Forcola e dopo averlo attraversato, imboccare la strada a sinistra tangente alla sp 22 e percorrerla fino a incontrare una deviazione sterrata (divieti di accesso) schermata da un grosso blocco di cemento; da qui si rientra nel territorio dell’ex cava di amianto.
Seguire la pista e dopo un dosso svoltare subito a destra e procedere sul gradone della cava che serpeggia dopo tratto di sentiero in bosco, fino a raggiungere la vetta del Bric Forcola 861 mt (croce) con bella vista su tutta la ex cava e il lago. In discesa prestare attenzione al percorso molto dissestato ed eventualmente procedere bici alla mano. Tornati al colle Forcola proseguire a sinistra in piano su SP 22 fino ad intersezione con Sp 26 proveniente da San Pietro. La discesa su Lanzo ora può essere effettuata seguendo la Sp 26, oppure continuando su Sp 22 fino a borgata Vietti e poi fino a Lanzo oppure, come suggerisco, scendere su sentieri MTB che si snodano dal suddetto incrocio, con evidenti segnavia e paletti bianco rossi e cartelli tagliando di fatto i tratti della strada provinciale Sp 26.
Ignorare l’incrocio con sentiero per Eremo di Lanzo e procedere verso Case Magnetti (piccola strada asfaltata tangente ad una curva di Sp 26) e da qui scendere in bosco su evidente tracciato fino al Ponte di Case Togliatto sul torrente Tessuolo e seguendo le indicazioni procedere per Cates e Lanzo dove si chiude questo splendido anello per 870 mt ~ di dislivello e 26 km.
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 carta n. 9 Basse valli di Lanzo e Canavese