La parte in uscita dal canale è molta delicato da superare con equipaggiamento scialpinistico, dove occorre avere equipaggiamento alpinistico (corda). Si consiglia eventualmente l'uscita diretta per la cornice tutta su neve come soluzione più idonea per uscire e guadagnare l'ampia sella che con un ultimo strappo (ormai solo un facile pendio detritico a cui diamo il nome di cresta nord), conduce alla piatta e panoramica vetta di questa remota e sconosciuta montagna.
Dalla piazzetta di Saint Jacques salire alla frazione a monte di Blanchard. Al bivio prima della frazione una stradina sulla sx porta ad una segheria. Poco più su a un tornante, la strada e in genere chiusa per neve. Si procedere sci ai piedi da questo punto seguendo la stradina per un paio di tornanti, fino ad una radura con acquedotto. Sa strada continua per il vallone di Nana. Prendere invece a risalire i pendii sottostanti le pendici est del Monte Croce, entrando gradualmente nel vallone di Cime Bianche. Si salirà sulla sx del Ru Curtod, sul tracciato di una pista da sci normalmente sempre presente d’inverno. il vallone lunghissimo e incassato, con a tratti alcune brevi impennate risale tutto il rio per intero, costeggiando l’estesa bastionata della Roisetta. All’altezza del colle inferiore di Cime Bianche, gli spazi si ampliano, si è in vista del plateau Rosà. Proseguendo verso nord, seguendo il percorso naturale del vallone, si arriva a sfiorare gli argini del Gran Lago che si lascia sulla sx. Seguire una traccia da sci che, con lungo traverso (coltelli necessari) a sx e una serie di diagonali, consente di accedere alla conca superiore del lago di Ventina. Lo si attraverserà al suo centro, essendo celato sotto una spesso e solido spessore di ghiaccio per il suo attraversamento nel bel mezzo, non si corre alcun pericolo. Di fronte sulla sx della meta un evidente canale dapprima ampio e poco ripido, solca il fianco occidentale della bastionata che sorregge il Ghiacciaio di Ventina. Lo si risale con gli sci fin quando possibile. Il canale circa 250 m dalla base del conoide all’uscita, presenta una sezione negli ultimi 70-80m ripidissima frammista a roccette che obbliga ad uscire dalle difficoltà’ seppur relegate a un breve tratto, su terreno ripido e delicato (vedi dettagli alla voce note). La soluzione più consigliata una qualvolta guadagnata la vetta, è quella di ritornare sui propri passi eventualmente ricorrendo all’uso della corda (che sarebbe opportuno avere) nel tratto delicato della cornice. Una discesa ad anello è’ sconsigliata nel modo più assoluto, in quanto porta a discendere una parete per un canale cengia che dai bordi del ghiacciaio di Ventina una volta contornata la Punta di Rollin a est, porta su dei salti poco invitanti. Se la cengia fosse ricolma di neve sufficiente per la tenuta degli spigoli, un’ipotetica discesa sci ai piedi (ma qui entriamo nella sfera dello sci ripido), è possibile. L’alternativa può essere una discesa in disarrampicata picca e ramponi per maggior sicurezza. Una terza ipotetica soluzione è puntare a sud est in direzione del Bivacco Città di Mariano traversando alla base del ghiacciaio sotto a delle bonarie seraccate, con percorso complesso a saliscendi che, ammesso e non concesso sia praticabile ,ma ammesso si possa in qualche modo arrivare al bivacco, una discesa per i solatii pendii del sentiero estivo.
- Cartografia:
- IGC 1:25:000 Cervino Breuil Champoluc n.108