Il colle della Ronda è inagibile. Il sentiero praticamente non esiste più (non è leggermente infrascato, probabilmente le ultime piogge hanno portato via una bella porzione di terreno), e dove si vede ancora una traccia (neanche) è pericoloso in quanto il terreno cede (vuoto sotto!!) ed e facile scivolare dentro il burrone (appena all'inizio ed in un paio di altri punti).
Il tutto corredato da piante alte che impediscono la vista dove si mettono i piedi
Questo percorso è pericoloso ed assolutamente da sconsigliare, per fare il giro dei quattro colli bisogna prendere il colle del Croso.
Si segue per un breve pezzo una stradina per poi prendere una mulattiera a destra (indicazioni per la bocchetta del Croso).
Lo si segue fino ad un alpeggio dove si seguono le indicazioni a sinistra che su ripido pendio conducono allo stretto intaglio del Colle della Ronda (m.2086).
Si scende leggermente sul versante valsesiano per poi iniziare in lungo traverso su stretto sentiero un po’ infrascato fino al bel lago Lamaccia m.1925.
Di nuovo in salita (sentiero a sinistra del lago) per giungere dapprima ad una stupendo pianoro poi con ultimo strappo al Colle del Loo m.2452, quota massima di questo giro, che ci porta in territorio valdostano (Valle di Gressoney).
Si tagliano “a vista” i pendii a sinistra passando sopra il lago del Loo per poi ricongiungersi al sentiero del GTA, segnalato da giganteschi ometti. Si passa il poco accentuato Colle di Lazoney per poi raggiungere praticamente in piano il Colle della Mologna Grande.
Tornati in Piemonte, si raggiunge dopo 15′ il rifugio Rivetti e da qui con lunga discesa nella valle si procede fino ad un grosso gruppo di baite poco prima di Piedicavallo.
A sinistra si imbocca un sentiero che dopo poco confluisce sulla stradina sterrata di cui avevamo percorso pochi minuti all’inizio della nostra gita (tempo complessivo 8h 45′ comprese soste).