L'ultimo tratto della salita al Rondenino non è semplice da individuare, su terreno complesso solcato da profondi canali; andare sempre alla ricerca dei passaggi più facili, se si insiste a seguire una linea diretta facile trovarsi su passaggi più difficili ed esposti del necessario...
Da Carona raggiungere il rif.Calvi, poi seguire il sentiero per il Passo di Valsecca; giunti al pianoro a 2300m proseguire lungo il sentiero della normale al Diavolo. Giunti sotto la cresta abbandonarlo e salire direttamente arrivando rapidamente alla Bocchetta di Podavit 2604m.
Dalla bocchetta proseguire sul filo della cresta, spettacolare ed esposta sulle piodate del versante valtellinese (altrimenti si può restare pochi metri sotto sul versante bergamasco, con percorso meno interessante). Giunti ad un intaglio alla base dell’impressionante risalto verticale della prima anticima del Rondenino, abbandonare la cresta proseguendo sul versante sud per un evidente sistema di cenge e rampe erbose, in traverso o in lieve salita. Arrivati ad un canale profondo e incassato, conviene abbassarsi di poche decine di metri per raggiungere un’altra ampia cengia erbosa. Proseguire traversando lungo questa cengia per attraversare facilmente questo canale e i successivi (si può anche rimanere alti, con percorso però più difficile e complicato da individuare). Si arriva ad uno sperone ben delineato, che si intuisce essere sulla verticale della cima del Rondenino perchè oltre si vede la prosecuzione della cresta verso l’Aga; iniziare a salire, dapprima su terreno facile per erba e roccette, poi quando si fa più ripido spostarsi nel canalino immediatamente a destra. Risalire il canalino sbucando a pochi metri dall’ometto di vetta del Rondenino (passaggi II; in alternativa si può anche salire per lo sperone a sinistra, con percorso più aereo su roccia meno solida).
Dalla vetta del Rondenino si percorre la cresta verso O. per pochi metri per poi abbassarsi lato sud per uno stretto canalino. (In alternativa è senz’altro possibile provare a seguire più fedelmente il filo di cresta in questo primo tratto, con percorso più interessante ma meno sbrigativo). Per ripidi prati e roccette si traversa a vista in direzione di un’evidente bocchetta sovrastata da un piccolo risalto verticale. Giunti alla bocchetta si scala il risalto (II) e si torna in cresta poco oltre. Si prosegue ora sempre in cresta, evitando alla bisogna i tratti più impervi sul versante bergamasco con percorso evidente, fino a giungere al Monte Aga 2720m.
Dalla vetta per sentiero segnalato su sfasciumi e nevai fino al Passo di Cigola, quindi al rifugio Longo, per rientrare infine a Carona.