Utili i ramponi nella parte alta del percorso, sempre piuttosto sostenuto come pendenze. Possibilità di salire anche il non distante Monte Turlo con circa 100 m di dislivello aggiuntivo.
Si prosegue lungo la strada che si inoltra nel Vallone d’Ovarda, senza possibilità di scorciatoie significative, raggiungendo la Cappella di San Bartolomeo a circa 1400 m.
Si prosegue lungo il tracciato della pista che prosegue nel vallone, ancora brevemente nel bosco per attraversare il torrente su un ponte cementato, quindi si possono sfruttare alcuni pendii pascolivi per tagliare alcuni tornanti. Raggiunto un primo gruppo di baite, lo si supera e al successivo sulla destra si dirama una dorsale priva di alberi: questo è il percorso più rapido per compiere l’avvicinamento alla nostra salita. In alternativa, si può proseguire ancora lungo il tracciato della strada che termina all’Alpe Grosso d’Ovarda, ma si allunga di molto il percorso dovendo compiere tutto il semicerchio del vallone sotto il Truc d’Ovarda.
Salita la dorsale, dopo aver toccato alcuni ruderi, si entra in una conca a destra delle paretine che sorreggono Pian del Gioco. Si sale sulla sinistra, procedendo verso est superando un dolce pendio che adduce al bellissimo Pian del Gioco 1960 , caratterizzato da enormi massi erratici. Qui si può scorgere il vallone che andrà salito, che è il primo dei due che si vedono (quello più a ridosso del versante sud del Monte Ciorneva.
Si può scegliere se salire la ripida dorsale sovrastante fino al suo termine, proprio sotto il Ciorneva e da qui entrare a destra nel valloncello, oppure se imboccarlo nel punto più basso, aggirando questa dorsale sulla destra in diagonale. In entrambi i casi si entra nella valletta, stretta e sinuosa, che va salita tra massi e un’ultima rampa un po’ più ripida sbucando ad un colletto tra il Ciorneva ed un cucuzzolo non quotato sulla destra, gemello del Monte Turlo che è proprio di fronte dall’altro lato della conca che si apre davanti.
Si prosegue in direzione nord, salendo un ripido dosso oppure aggirandolo sulla destra per pendii un po’ più comodi, proseguendo poi a salire con percorso aperto tra grossi massi di serpentino rossastro. Ci si deve mantenere progressivamente verso il versante est del Monte Ciorneva, sotto il quale il pendio si fa un po’ più ripido e si forma un modesto avvallamento, che culmina con uno stretto colletto che si affaccia su un vasto plateau ormai a quota 2760 m circa.
Per la cima sud, 2793 m, si prosegue sulla destra per dossi ed avvallamenti molto dolci, fino all’estremità meridionale della montagna, poco pronunciata vista da qui (piccolo ometto).
Per la cima nord, 2797 m invece si continua dritti raggiungendo un crestone roccioso innevato, che si segue facilmente fino all’ometto di vetta decisamente affacciato sulla Valle di Ala di Stura.