Portare 2 corde da 50 m, 12 rinvii, friends fino al 3.5, e qualche nut.
Via molto interessante per chi desidera abbinare una salita moderna in ambiente di montagna e su roccia ottima ed entusiasmante; l'arrampicata è atletica.
Attenzione alle pietre mobili e ai sassi che si possono far cadere sopratutto con le doppie.
dalla piana del Devero seguire il sentiero per i Piani della Rossa (direzione Nord); proseguire lungo il sentiero che porta al Passo della Rossa fino a giungere alla diramazione tra il sentiero che prosegue verso il passo e verso il Cervandone.
Tenere prima la sinistra poi obliquare a destra su prati ripidi e sfasciumi raggiungendo lo spigolo con blocchi di pietra. Dal piccolo colle segnalato con un ometto si procede sul filo di cresta (poco evidente), in breve si giunge all'attacco segnalato anch'esso da un ometto (2:30-3 ore). Giunti all'ometto posto alla partenza dello spigolo obliquare a sinistra; la via parte poco a sinistra dell'evidente canale.
L1: Salire direttamente in verticale superando i risalti che si incontrano fino alla sosta (40m 5c).
L2: Salire direttamente il muro verticale (attenzione! manca il primo spit!), un pò delicato; superato il muro, la difficoltà cala leggermente superando delle balze fino ad una grossa cengia dove di sosta. (35m 6b).
L3: Dalla sosta piegare leggermente a DX e rimontare il tettino sovrastante, da qui salire direttamente il muro verticale con un passo un pò duro e atletico; risalire le placche sovrastanti piegando leggermente a SX fino a raggiungere la sosta (50m 6b).
L4: Tiro molto bello, corto ma atletico; Dalla sosta si punta dritti in verticale ad un cordino penzolante, da lì si piega a SX sotto lo strapiombo, da lì con un ristabilimento un pò delicato di rinvia lo spit sopra al tetto (fettuccia penzolante) e si rimonta al di sopra dove e posta la sosta (25m 6b+)
L5: Dalla sosta piegare leggermente a SX per qualche metro, entrare nel diedro che dopo qualche metro di raddrizza molto e diventa aggettante; scalata un pò faticosa, le prese ci sono ma è molto fisico anche perchè da sotto non si vedono molto. Sosta all’uscita del diedro (40m 6b).
L6: Tiro di collegamento; dalla S5 scavalcare la crestina, piegare decisamente a SX (esposto) fino a raggiungere la cengia dove si vede una sosta; non è quella giusta ma è molto comoda per recuperare il II°; dalla sosta scendere qualche metro a DX sulla cengia (comodo)
L7: Dalla cengia si sale in verticale su strapiombo abbastanza ammanilgiato ma fisico; appena superato il primo strapiombo si arriva per balze ad una grossa cengia, risalire ancora in verticale il muro liscio per una 7-8 metri (passo duro con molto poco per i piedi) e raggiungere la sosta posta in posizione comoda su un terrazzino (45m 6c).
L8: Salire i due tetti sovrastanti, il primo atletico ma molto ben ammanigliato, il secondo più duro, passo di boulder, anche questo con buone prese, ma bisogna averne… (40m 6a+)
DISCESA:
le calate si trovano 10 m a destra dell’uscita e sono le medesime dello spigolo SE.
- Bibliografia:
- Arrampicate moderne e sportive in Val Ossola