Avvicinamento: Occorre lasciare l'auto al parcheggio prima delle costruzioni di Devero. Parcheggio a pagamento. Da qui entrare nell'abitato e seguire le indicazioni per i Piani della Rossa. Arrivati al segnavia si prosegue a destra per sentiero. Noi lo abbiamo abbandonato per puntare direttamente al conoide franoso alla base della parete. Si superano alcuni risalti per le zone più deboli e si giunge su una crestina con ometto. Di qui a sinistra in leggera discesa verso la parete est in pochi minuti si iniziano a scorgere i nomi delle vie. Nuovo Millenio è in fondo a sinistra. Tempo totale ore 2.30. Oppure a Devero prendere per Bocca della Rossa. Soluzione percorsa in discesa e valutata più lunga, si deve superare una parte attrezzata con scala metallica e catene e districarsi nel caos di blocchi che conduce alla parete est per omonimo versante.
L1. Scritta alla base in giallo e cordino penzolante dal primo spit. Passo di blocco e poi ristabilimento in placca più semplice, tiro molto corto abbinabile al successivo con corde da 60 metri. 6a;
L2. Primo muro verticale, compatto e rosso. Segnato da fessure verticali abbisogna di tranquillità e decisione per la chiodatura distante, un passo cruciale con moschettonatura delicata e poi continuità su piccole fessurazioni di difficile lettura per il posizionamento dei piedi. 6a/6c;
L3. Piccola placca coricata e poi un breve tratto aggettante con scalata atletica. 6a;
L4. Diedro irregolare dove è consigliato integrare le protezioni. Dopo un piccolo terrazzino si presenta un muro dal tipico colore rosso, stesse caratteristiche morfologiche del secondo tiro, difficoltà più contenute ma un passo da superare senza indugio per raggiungere un altro terrazzino e raggiungere più comodamente la sosta a destra. 6a+;
L5. Trasferimento agevole verso strapiombo a sinistra marcato da spit con cordone che consente il superamento in A0, altrimenti occorre continuità su grosse prese. 6b;
L6. Bella placca con chiodatura distante, sosta a sinistra. 5b;
L7. Tiro di trasferimento su rocce rotte e toppe erbose. Puntare decisamente in alto a sinistra senza curarsi di altri spits posti su una placca rossa circa 20 metri a sinistra.III;
L8. Tiro chiave caratterizzato da placca impegnativa prima e ostica fessura poi. Nella fessura è più prudente proteggere il passo di uscita con friend numero 3 BD. Si prosegue ancora con arrampicata impegnativa e “psicologica” fino al ballatoio di sosta; 6c+;
L9. Placca rossa con chiodatura distante, puntare alla verticale dei becchi che caratterizzano la vetta. 5c;
L10. Impegnativo strapiombo con roccia umida se non bagnata, buone prese ma gran vuoto alle terga. Chiodatura che impone serenità e tenuta psicologica a dispetto della difficoltà non elevata. 6a+;
L11. Stesse caratteristiche del tiro precedente, roccia bagnata a causa di chiazze nevose che gocciolano dalla cima (condizioni di fine agosto). Per aggirare l’ingaggio dello strapiombo finale è possibile prendere una rampa con difficoltà classiche che consegna comunque la sosta. Piccolo risalto e poi rampa inclinata e fratturata verso la croce di vetta. 6a+.
- Bibliografia:
- Alpinismo in Valdossola, Paolo Crosa Lenz e Fabrizio Manoni, Ed. Grossi - Domodossola