- Accesso stradale
- ok al Devero, parcheggio automatizzato, 6€ al giorno.
- Traccia GPX
- Avvicinamento e spigolo.
- Discesa.
Grado, dislivello e sviluppo non sono gran cosa sulla carta, ma avendo fiutato un ambiente abbastanza complesso, almeno per chi non lo conosce, siamo partiti nella notte con le frontali in modo da portarci all’alba all’attacco della via. Tale precauzione non risulterà per nulla esagerata quando nel primo pomeriggio ci troveremo poi già alla base delle doppie della normale all’arrivo della pioggia mentre altre cordate saranno ancora indietro. Arrampicata tranquilla ma non da sottovalutare, agevolata da ottima roccia, grip eccezionale. Ma l’ambiente già dai primi tiri mette una certa soggezione tra lame staccate qualche volta un po’ aggettanti e rocce rotte seppur stabili e ben incastrate. Per certi versi un po’ simile a Torre d’Ovarda o Bec Raty ma con quasi totale assenza di placca pura. Facile piazzare protezioni mobili e fettucce ma è bene allungarle e non metterne troppe: i tiri sono abbastanza lunghi ed articolati ed è un attimo creare attriti ed incastri. Per lo stesso motivo anche la comunicazione della cordata, complice anche il rumore dei torrenti di fondo valle, può risultare precaria. Il passo chiave della via in L5, detto passo della mano, è facile da impostare e si risolve grazie ad una pietra incastrata nella fessura da tenere con la sinistra, ma solo se hai le braccia lunghe… L’ uscita di L5 dopo il comodo traverso a destra ha 2 possibili soste: a destra del masso su 2 spit, a sinistra su clessidra con 2 cordini. Il caimano in L7 è abbastanza aereo al primo impatto e fa una certa impressione, ma le possibilità sono molteplici. Bella anche la fessura iniziale di L9, da proteggere in alto con fettuccia in clessidra prima del movimento verso sinistra: allungare bene per evitare attriti. L10 conviene stare a sinistra sullo spigolo, nettamente più agevole dell’ombroso canale. Infine un tratto in conserva tra S10 e la piccola croce di vetta, 10 minuti su placche appoggiate. Discesa dalla normale più complessa di quel che potrebbe sembrare ma agevolata da molti ometti, forse troppi e non tutti correttamente posizionati, occorre tenersi verso il canalone puntando ad un evidente terrazzo con ometti più grandi dove poco sotto sono posizionate le 2 doppie, non facili da trovare per chi non è pratico della zona, un casino se si viene sorpresi dal maltempo in questo tratto. Utile traccia gps che ho trovato in rete in altro formato ed ho convertito, la ripropongo qui. 5 cordate in parete e… troppe centinaia di auto al Devero. Seguendo la relazione di Scuola Guido della Torre precisa ed essenziale e le veloci cordate di locali andiamo lenti ma non sbagliamo. A tiri alterni con Marco (atoki) che da anni desiderava salire questa via: a me i dispari come deciso dalla solita monetina.