Rothore o Corno Rosso da Orsia per il Passo di Zube

Rothore o Corno Rosso da Orsia per il Passo di Zube
La gita
ivangraticoli
4 22/09/2024
Accesso stradale
Nessun problema. Ora che gli impianti sono chiusi l'enorme parcheggio nel piazzale di Staffal è desolato ma felicemente gratuito.

Sono partito da Staffal; poco prima dell’enorme parcheggio, sulla destra si trovano i cartelli dei sentieri. Ho seguito l’indicazione 7a per Alpe Gabiet. Breve tratto su asfalto poi traccia per prati che porta alla poderale soprastante, la si segue fino poco dopo un tornante dove si riprende il sentiero che con qualche saliscendi resta alto sulla prosecuzione della poderale e si inoltra nella valle del torrente Moos. All’altezza di un ponticello sentiero e poderale si ricongiungono. Si attraversa il ponticello e da qui finalmente si inizia a guadagnare quota risalendo la testata della valle fino a raggiungere un bel punto panoramico sulla valle stessa segnato da una statua lignea e poco dopo si è all’alpe Gabiet. Dal Gabiet ho brevemente seguito il sentiero 6 risalendo all’albergo del Ponte dove ho deviato per un brevissimo tratto in direzione sud verso rifugio e lago Gabiet intercettando, molto prima di raggiungere il rifugio, il sentiero 4 (bollo su pietra) che ho preso invertendo la direzione verso nord. Il sentiero 4 è ben segnato e poco dopo, all’altezza di un laghetto, si incontra il primo cartello che indica il Passo Zube. Si procede mantenendosi a destra delle piste fino a un grosso macigno con evidente bollo 4 dove si piega finalmente verso il passo. Si risale comodi fino quota circa 2700m dove si trova un piccolo pianoro. Nel pianoro ho subito abbandonato la traccia dirigendomi verso un canale pietroso ma non sono certo si tratti della scorciatoia indicata nella descrizione in quanto di ometti ne ho trovati pochi e solo al suo imbocco nella zona ancora erbosa; la salita di questo canale è comunque semplice, nella parte medio-alta, quella di pietraie, a me è venuto comodo restare verso destra. Risalito il canale ho proseguito prima in direzione nord-ovest con poca inclinazione, poi verso l’alto in direzione nord per molta pietraia e poco terriccio un po’ a intuito perché la cima non si vede, trovando comunque qualche utile ometto. Raggiunta la zona di roccia rossiccia ho puntato verso la cresta sbucando a sinistra (est) rispetto alla cima principale. Facilmente ho raggiunto la cosiddetta “cima semplice” poi quella principale salendo senza alcuna difficoltà un gradone non esposto (scegliendo il passaggio giusto e se si è abbastanza alti le mani servono solo come appoggio per l’equilibrio).
In discesa ho puntato il Passo Zube trovando la via tutta tracciata, camminabile e qui sì: numerosissimi ometti! Non ho comunque raggiunto il passo; ben prima si intuisce una traccia – che a volte sparisce ma ci sono molti ometti – che conduce in maniera più diretta a riprendere il sentiero 4; sono sceso quasi fino all’ampio pianoro sotto il passo (leggermente più in alto rispetto al piccolo pianoro del canale di salita), ho deviato verso i due laghetti che dalla vetta si notano sotto l’evidente cima che sovrasta il lago Gabiet (non so come si chiami questa cima) e sono sceso su comodo sentiero segnato, a tratti un po’ ripido, per la bella valle di Straling fino quasi al lago Gabiet dove ho scelto di tornare a Staffal seguendo lo sterrato delle piste.

Giornata non troppo favorevole per la meteo, cielo coperto e nuvole basse, Monte Rosa assente, Stolemberg quasi completamente coperto, solo il Corno del Camoscio si è a tratti mostrato per intero. Comunque un bell’itinerario; semplice dal passo Zube, non difficile ma più articolato e un po’ da intuire se fatto più diretto per le pietraie lasciando il sentiero dal primo pianoro.
Nessuno sull’itinerario di salita. Mentre scendevo ho visto in lontananza nelle nebbie un gruppo di 4/5 escursionisti diretti al passo e poi un paio che risalivano la valle Straling.

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