La cresta del cratere sommitale è molto frastagliata e vi sono diversi rilievi distinti, di cui il più elevato è il picco Tahurangi, che con i suoi 2797m è anche la massima elevazione della north island.
L'itinerario qui descritto ascende appunto al picco Tahurangi e si svolge per gran parte lungo le piste del comprensorio sciistico di Turoa; ovviamente si può acquistare uno ski pass (esistono anche le corse singole) per ridurre il dislivello della salita; la parte finale invece si svolge su terreno di avventura con i suoi relativi pericoli: valanghe, ghiaccio, crepacci; si consiglia quindi di portare picozza e ramponi, soprattutto per l'ascensione alla cima vera e propria.
La zona è famosa per le sue pessime condizioni climatiche, soprattutto per i venti estremi. Dopo abbondanti nevicate, i vari ski fields e di conseguenza anche le loro strade di accesso (che sono private) possono venire totalmente o parzialmente chiusi per ragioni di sicurezza e per il controllo dell'attività valanghiva.
Parcheggiare secondo le indicazioni impartite dal personale (se lo ski field è aperto).
Dal parcheggio risalire le piste puntando all’ampio pendio/canale che le sovrasta. Giunti alla stazione di monte dell’ultimo impianto sciistico, si inizia appunto la salita del suddetto pendio/canale (500m circa), dove è facile trovare neve ghiacciata; prestare anche attenzione a possibili accumuli da vento. A seconda delle condizioni si hanno due opzioni:
a) percorrere il pendio nella sua interezza, sempre più ripido e stretto, fino a giungere ad una breccia a sinistra della cima, affacciata sull’interno del cratere e sul lago; qui si lasciano gli sci e si calzano i ramponi, per traversare sotto la cima verso sud est (esposto e spesso ghiacciato) e raggiungere così l’ampia cresta SO (detta Skyline Ridge) che si percorre brevemente fino in cima; questa soluzione è più sciistica in quanto permette togliere gli sci solo alla fine e di iniziare la discesa sci ai piedi dalla breccia;
b) percorrere il pendio per circa 150m di dislivello e individuare a destra un passaggio più agevole per raggiungere la cresta SO (Skyline Ridge); guadagnata la cresta, percorrerla fino in cima (possibile ghiaccio, scarsa esposizione se non verso la cima); questa variante è meno sciabile dell’altra.
La discesa sarà conseguente al percorso scelto in salita; raggiunte le piste, si consiglia di tenersi a sinistra (est), uscendo così dalla ski area e approfittando di un bellissimo e ampio vallone selvaggio, dal quale ci si ricollega alle piste tenendosi a destra a quota 1750m, superando un ciglione.
Sebbene la montagna sia stata probabilmente salita dal popolo Maori nel corso della sua storia prima della colonizzazione britannica, la prima ascensione documentata è di George Beetham e Joseph P. Maxwell, nel 1879.
Edmund Hillray scalò la cima verso la metà degli anni 30 durante una gita scolastica; questo episodio contribuì a far nascere in lui la passione per l'alpinismo.