La descrizione della gita corrisponde. Le soste ci son tutte, alcune su chiodi le abbiamo integrate.
La maggior parte delle soste va comunque collegata.
Friend pressoché inutili, son sufficienti cordini per clessidre.
Abbiamo fatto il 4° tiro sia nel camino che sulla placca sopra la sosta (eravamo due cordate). Il camino è un IV non difficile, Protetto sotto e sopra il camino con due spit. La placca è invece ben più difficile del camino, molto delicata e scivolosa, da salire su piccolissime debolezze, fino ad arrivare ai maniglioni erbosi in alto sulla destra. Non è proteggibile per lungo tratto (presenti due chiodi e uno spit). Secondo noi un buon V pieno, seppur breve.
Nel 5° tiro abbiamo seguito il diedro sulla sinistra e non la fessura strapiombante centrale. Attenzione! Se si fa il diedro a sx e non la fessura, le corde fanno un attrito mostruoso! Conviene, secondo noi, fare un mini-tiro di collegamento di 7/8m dalla sosta del 4° e 5° fino ad una sosta poco sopra (molto comoda, a spit), giusto all’inizio delle difficoltà del 5° tiro. Questo permette di ridurre moltissimo l’attrito nel recupero delle corde (che a noi ha fatto perdere moltissimo tempo)
Calate: ben suggeriti da Piero del Rifugio Del Freo ci siamo calati dai cordoni di vetta per 15/20m verso il canale del Serpente. Reperita sosta con cordini, calarsi per altri 50/60 fino al canale. Camminare fino allo sbocco del canale (10m) e fare altra calata da 60m che comodamente evita la disarrampicata delicata e porta pressoché al sentiero.
Grazie a Piero per i consigli e l’accoglienza! Posto magico e ambiente super
Con Marta, Agnese e Giovanni