- Accesso stradale
- si arriva alla Bergerie de Tioures, strada ok a 500 dal Refuge Agnel
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Bagnata
- Quota neve m
- 2500
Sono venuto per recuperare un debito di due anni fa con questa cima, ma l’ideale sarebbe stato un mese fa, ormai è fuori tempo massimo. Attualmente si parte dalla Bergerie de Tioures, dove l’inverno a tutte le esposizioni sembra un ricordo. Dopo la passerella sul torrente, ho individuato la traccia di sentiero che ripida ma comoda permette di risalire il canalone sul versante destro; qualche lingua di neve da attraversare (molle come non mai) e si arriva al primo pianoro oggi stile acquitrino. Ancora 100 m con ciaspole in spalla, e poi finalmente a 2500 l’innevamento diventa continuo, ma rigelo inesistente e neve tra le più brutte mai calpestate. Pensavo di fare una gita corta, ma con questa neve sfondosa fino al suolo è stata una gran fatica arrivare sotto le Rouchon, dove per fortuna nel tratto un po’ più ripido, ho trovato l’unica oasi di neve compatta; ma appena giunto nel vallone superiore, punto e a capo. Così ho raggiunto appena possibile la cresta, inizialmente spoglia, fino al tratto finale in cui ho dovuto rimettere le ciaspole, e anche a 3000 m neve mollissima, con l’insidia di finire in un buco tra le rocce ad ogni passo. Cima finalmente raggiunta, cielo velato ma caldo.
Ho accantonato ogni idea di percorrere anelli (quello per il Col Chamoussiere) anche considerando che nel versante di Chamoussiere ci sono solo fiori e non neve. Ritorno quindi dalla via di salita, con sprofondamenti continui, ma sono riuscito a portare a casa le gambe.
Ormai tutti gli itinerari della zona (ad eccezione di quelli attorno al Colle dell’Agnello) sono in condizioni quasi estive. Ovviamente nessuno, solo miriadi di marmotte. Tra una decina di giorni l’itinerario sarà percorribile in assetto estivo o quasi.