Note
Storico
1.8Km
2Km
2.1Km
4.7Km
5.6Km
7.3Km
7.7Km
7.9Km
9.5Km
Chiodatura a spit inox AISI 316L ф 10 mm, anelli di calata alle soste (manovra necessaria)
La roccia, costituita da anfiboliti, è caratterizzata da tacche e scagliette, a volte fragili, che consigliano l’uso del casco anche per chi sta alla base delle vie. Con il tempo e la frequentazione le cose miglioreranno.
Chiodatura a volte un po’ aerea, ma mai pericolosa.
Periodo:
inverno e mezze stagioni, (nel periodo più freddo sole dalle 10 alle 15 circa).
Materiale
Corda minimo 80 m (ricordarsi di fare il nodo al fondo), discensore, rinvii, casco (anche per chi sta alla base.
Avvicinamento
La roccia, costituita da anfiboliti, è caratterizzata da tacche e scagliette, a volte fragili, che consigliano l’uso del casco anche per chi sta alla base delle vie. Con il tempo e la frequentazione le cose miglioreranno.
Chiodatura a volte un po’ aerea, ma mai pericolosa.
Periodo:
inverno e mezze stagioni, (nel periodo più freddo sole dalle 10 alle 15 circa).
Materiale
Corda minimo 80 m (ricordarsi di fare il nodo al fondo), discensore, rinvii, casco (anche per chi sta alla base.
Lungo la statale 26, al km 71,9, in corrispondenza dell’Hotel Castello, prendere il bivio per Chenal e poche centinaia di metri dopo il bivio a dx per il Castello di Saint-Germain e l’omonima chiesa (cartelli gialli). Lasciare l’auto nell’ampio parcheggio destinato ai visitatori del castello.
Risalire la strada per 3’ fino alla chiesetta soprastante (fontana) e al cimitero. Da lì scendere a sx e percorrere la ex via Francigena per circa 100 m. Prendere il primo bivio a sx, in corrispondenza di un cartello che indica la falesia e proseguire in leggera discesa per alcune centinaia di metri. Superare una zona di roccette soprastanti reti paramassi, seguire le vestigia di un’antica “Strada Romana” lungo il quale si trova un primo settore con vie più brevi (The corner).
Di qui risalire brevemente nel bosco fino alla base della parete principale (15-20’ dal parcheggio).
Descrizione
Risalire la strada per 3’ fino alla chiesetta soprastante (fontana) e al cimitero. Da lì scendere a sx e percorrere la ex via Francigena per circa 100 m. Prendere il primo bivio a sx, in corrispondenza di un cartello che indica la falesia e proseguire in leggera discesa per alcune centinaia di metri. Superare una zona di roccette soprastanti reti paramassi, seguire le vestigia di un’antica “Strada Romana” lungo il quale si trova un primo settore con vie più brevi (The corner).
Di qui risalire brevemente nel bosco fino alla base della parete principale (15-20’ dal parcheggio).
Multipitch superiori o uguali a tre lunghezze
- A – Solstice d’hiver : 70 m, 3L – 6a – 5b – 6b Discesa in doppia o proseguimento su « Favelito »
- B – Favelito : 110 m, 4L – 5b – 5c – 6a – 6a – Discesa a piedi
- C – El Cap Spire 75 m, 3L – 5c – 5b – 6b+- Discesa in doppia
- D – Serpente di legno 70 m, 2L – 6a – 6b – Discesa in doppia
- E – Cerambyx cerdo 70 m, 3L – 6b+ – 6a – 5a – Discesa in doppia
- F – Joe’s garage : 140 m, 5L – 6a – 4a – 6a+ – 6a – 4b – Discesa a piedi
- G – Scacco alla torre : 140 m, 5L – 6a – 4a – 6a+ – 6b – 4b – Discesa a piedi
- H – Au bord du vide : 140 m, 5L – 6b+ – 6a – 3a – 6b – 4c – 4b – Discesa a piedi
Settore A – « The corner » (qui basta la corda da 60m)
- 1 – The bell 6a
- 2 – London calling 6b
- 3 – The edge 6c
- 4 – Golden mirror 6c+
- 5 – Be happy 40 m, 2L – 5c – 6b
- 6 – Mr Doubtfire 40 m, 2L – 5c – 6c
- 7 – Climb first, talk later 40 m, 2L – 6a – 6b+
- 8 – Third shot 5b
- 9 – Don’t worry 6a
- 10 – Silent lucidity 7a+
- 11 – First step 6a
- 12 – Good vibrations 6c ?
Settore B – « Il torrone »
- 13 – Marklin 5c
- 14 – Perbiacco 6c
- 15 – Accoppio ma non scoppio 7b+
- 16 – Omodumbo 7c+
- 17 – Chicane 6c
- 18 – La banda dei disonesti 6b
- 19 – Picchio muraiolo 40 m, 2L, 5c+ – 5c+
Settore C – « Dalle »
- 20 – Barba paulin 7a (38 m)
- 21 – Rata vuloira 40 m, 2L 5b – 6b
- 22 – The original 40 m, 2L 5c – 5b
- 23 – Que dalle 6a+ (35 m)
- 24 – Saint-Germain – 6a (35 m)
- C – El Cap Spire 75 m, 3L – 5c – 5b – 6b+
- D – Serpente di legno 70 m, 2L – 6a – 6b
- E – Cerambyx cerdo 70 m, 3L – 6b+ – 6a – 5a
- 25 – Il volo dell’airone 7a+
- 26 – Piroga 7a
- 27 – Social club 6a
- 28 – Buena vista 6a
- 29 – Crack baby 7b
Settore D – Joe’s garage e rampa
- 30 – Progetto
- 31 – Mefisto – 6b+
- 32 – L’enjambée 6a
- F – Joe’s garage : 140 m, 5L – 6a – 4a – 6a+ – 6a – 4b
- G – Scacco alla torre : 140 m, 5L – 6a – 4a – 6a+ – 6b – 4b
- H – Au bord du vide : 140 m, 5L – 6b+ – 6a – 3a – 6b – 4c – 4b
- 33 – Progetto
- 34 – Progetto
- 35 – Wide ladiez 7a+ (jam)
M. Ogliengo, R. Perrone e compagni, 2020-2022.
L'autunno del 2020, complice la Pandemia ci prese l’urgenza di curiosare quei costoni di roccia rossastra tra reti di acciaio e resti del castello di Saint Germain a Montjovet. Ci siamo lasciati prendere la mano e il trapano ha ripreso a ronzare.
La bella losanga rossa che caratterizza questo versante ci aveva incuriosito, ma ad essere onesti la roccia bella a prima vista si è rivelata, soprattutto sulla placca, una specie di cipollone fatto di strati sovrapposti che hanno necessitato un bel lavoro di pulizia. A tratti sentirete, arrampicando, suoni di tamburi lontani. La placca vi parla quindi siate delicati e discreti.
Abbiamo ‘aperto’ sia dal basso sia calandoci dove la roccia necessitava una pulizia ‘generosa’.
La struttura è alta una sessantina di metri e molti itinerari si sviluppano per 35 metri e oltre. Al momento due vie arrivano nei pressi della Rocca. Dalla sommità è possibile raggiungere l’itinerario turistico del Castello oppure ritornare alla base per tracce di sentiero che attraversano antichi terrazzamenti utilizzati un tempo per colture e allevamento.
Il tipo di arrampicata prevalente, sulle vie più facili è di piedi, un po’ demodé e dal sapore antico, mentre richiede dita e tecnica sulle vie difficili, dove si ha spesso a che fare con corte sezioni intense o passaggi boulderosi. Non manca qualche diedro e qualche fessura. Il settore della grande placca merita una sosta alla cengia del Totem (il grande Tronco sbiancato dal tempo che troneggia in cima alla placca. Un giro sui tiri alti e soprattutto sul terzo tiro di “El Cap Spire”, un bel diedro fessura (partenza un po’ sabbiosa), non perdetelo.
Un ringraziamento particolare ai nostro portafoglio che si è lasciato sfilare il contributo per l’acquisto dei materiali e a Piero, il ‘custode’ del castello, che ci ha accolti con un sorriso ogni volta che passavamo davanti a casa sua sporchi e stanchi.
Dobbiamo delle scuse al Pipistrello a cui abbiamo sottratto il rifugio durante un rastrellamento di pietre instabili, al Biacco che abbiamo fatto scappare durante la posa di una sosta, al Picchio muraiolo che ora si trova a dover condividere con bipedi rumorosi il suo terreno di caccia, alle migliaia di coccinelle che abbiamo sfrattato da sotto le scaglie instabili e ai roverelli alla base della falesia che hanno dovuto sopportare qualche sgarbo di troppo durante le sessioni di disgaggio, pur coscienti di partecipare a un progetto destinato all’umanità intera, o quasi!!!
Se cercate il granito perfetto, il calcare ‘Verdoniano’ o i grandi strapiombi non avvicinatevi. Se siete di bocca buona e vi accontentate di Pane e Salame siete i benvenuti e magari vi divertite pure. Le difficoltà sono al momento indicative e vi saremo grati se lascerete i vostri commenti al riguardo così come le vostre critiche e le criticità che vi appariranno sul quaderno che troverete...Abbiamo fatto del nostro meglio ma…
Questa bella avventura si è avvalsa di un gran bel gruppo di amici che meritano di essere citati, ognuno per il contributo e le energie messe al servizio di questo insano progetto.
Rocco che non è mai mancato e che di tasselli ne ha messi tanti ma tanti.
Pietrino, la nostra mascotte, ma anche il più forte e talentuoso. I tiri duri sono il risultato delle sue visioni per noi un po’ troppo visionarie.
Gianpaolo, che per primo è arrivato in cima alla fessura del Serpente di legno e ha piazzato la sosta da cui sono nate altre vie.
Alessandro che, sbancando una specie di ‘canalaccio’ rovoso, ha letteralmente costruito il tiro più abbordabile e lungo della parete: 45 m!
Marco, grande e forte che non si è risparmiato e ha risolto un sacco di grane a tutti gli altri.
Miki, che ha rettificato un bel progetto, probabile 7c/+, rendendolo più omogeneo.
Il sottoscritto, l’anima nera e diabolica, che ha coinvolto tutti costoro in questa avventura e che sfortunatamente continuerà a stressarli con nuovi progetti.
L'autunno del 2020, complice la Pandemia ci prese l’urgenza di curiosare quei costoni di roccia rossastra tra reti di acciaio e resti del castello di Saint Germain a Montjovet. Ci siamo lasciati prendere la mano e il trapano ha ripreso a ronzare.
La bella losanga rossa che caratterizza questo versante ci aveva incuriosito, ma ad essere onesti la roccia bella a prima vista si è rivelata, soprattutto sulla placca, una specie di cipollone fatto di strati sovrapposti che hanno necessitato un bel lavoro di pulizia. A tratti sentirete, arrampicando, suoni di tamburi lontani. La placca vi parla quindi siate delicati e discreti.
Abbiamo ‘aperto’ sia dal basso sia calandoci dove la roccia necessitava una pulizia ‘generosa’.
La struttura è alta una sessantina di metri e molti itinerari si sviluppano per 35 metri e oltre. Al momento due vie arrivano nei pressi della Rocca. Dalla sommità è possibile raggiungere l’itinerario turistico del Castello oppure ritornare alla base per tracce di sentiero che attraversano antichi terrazzamenti utilizzati un tempo per colture e allevamento.
Il tipo di arrampicata prevalente, sulle vie più facili è di piedi, un po’ demodé e dal sapore antico, mentre richiede dita e tecnica sulle vie difficili, dove si ha spesso a che fare con corte sezioni intense o passaggi boulderosi. Non manca qualche diedro e qualche fessura. Il settore della grande placca merita una sosta alla cengia del Totem (il grande Tronco sbiancato dal tempo che troneggia in cima alla placca. Un giro sui tiri alti e soprattutto sul terzo tiro di “El Cap Spire”, un bel diedro fessura (partenza un po’ sabbiosa), non perdetelo.
Un ringraziamento particolare ai nostro portafoglio che si è lasciato sfilare il contributo per l’acquisto dei materiali e a Piero, il ‘custode’ del castello, che ci ha accolti con un sorriso ogni volta che passavamo davanti a casa sua sporchi e stanchi.
Dobbiamo delle scuse al Pipistrello a cui abbiamo sottratto il rifugio durante un rastrellamento di pietre instabili, al Biacco che abbiamo fatto scappare durante la posa di una sosta, al Picchio muraiolo che ora si trova a dover condividere con bipedi rumorosi il suo terreno di caccia, alle migliaia di coccinelle che abbiamo sfrattato da sotto le scaglie instabili e ai roverelli alla base della falesia che hanno dovuto sopportare qualche sgarbo di troppo durante le sessioni di disgaggio, pur coscienti di partecipare a un progetto destinato all’umanità intera, o quasi!!!
Se cercate il granito perfetto, il calcare ‘Verdoniano’ o i grandi strapiombi non avvicinatevi. Se siete di bocca buona e vi accontentate di Pane e Salame siete i benvenuti e magari vi divertite pure. Le difficoltà sono al momento indicative e vi saremo grati se lascerete i vostri commenti al riguardo così come le vostre critiche e le criticità che vi appariranno sul quaderno che troverete...Abbiamo fatto del nostro meglio ma…
Questa bella avventura si è avvalsa di un gran bel gruppo di amici che meritano di essere citati, ognuno per il contributo e le energie messe al servizio di questo insano progetto.
Rocco che non è mai mancato e che di tasselli ne ha messi tanti ma tanti.
Pietrino, la nostra mascotte, ma anche il più forte e talentuoso. I tiri duri sono il risultato delle sue visioni per noi un po’ troppo visionarie.
Gianpaolo, che per primo è arrivato in cima alla fessura del Serpente di legno e ha piazzato la sosta da cui sono nate altre vie.
Alessandro che, sbancando una specie di ‘canalaccio’ rovoso, ha letteralmente costruito il tiro più abbordabile e lungo della parete: 45 m!
Marco, grande e forte che non si è risparmiato e ha risolto un sacco di grane a tutti gli altri.
Miki, che ha rettificato un bel progetto, probabile 7c/+, rendendolo più omogeneo.
Il sottoscritto, l’anima nera e diabolica, che ha coinvolto tutti costoro in questa avventura e che sfortunatamente continuerà a stressarli con nuovi progetti.
- Cartografia:
- L’Escursionista Editore – 13-Valle centrale - 1:25000
Nelle vicinanze Mappa
Itinerari
13/06/2020 AO, Montjovet 6a, 7b Est
Gettaz (Falesia)
1.8Km
21/09/2022 AO, Montjovet 5b, 7a Est
Fiusey (Falesia di)
1.8Km
22/08/2022 AO, Saint-Vincent 5c, 7b Est
Saint Vincent – Mont Pourci (Falesia)
2.4Km
03/06/2013 AO, Saint-vincent 5a, 6c Nord
Rock
2.6Km
10/04/2022 AO, Saint-Vincent 3, 6b Sud
Saint Vincent – Ponte Romano (Falesia del)
3.4Km
20/08/2016 AO, Chatillon dal 6a, al 8a Tutte
Ussel – Bellecombe (Falesia di)
3.8Km
20/07/2022 AO, Ayas 4, al 7b Sud-Est
Extrepiéraz (Falesia di)
6.8Km
29/08/2021 AO, Champdepraz 5a, 7a Sud
La Voella (Falesia di)
8.5Km
22/02/2018 AO, Chatillon 5a, 7b Sud
Chatillon – La Matta (Falesia) ATTUALMENTE IN MANUTENZIONE
8.9Km
20/06/2020 AO, Pontey 3, 6a Sud-Ovest
Chaillon (Mont) – Palestra di Pontey (Falesia)
9.2Km